Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Israele, sciolto il parlamento: nuove elezioni fra 3 mesi

Mancata approvazione bilancio. Alle urne per quarta volta in 2 anni

23 dicembre, 17:20

TEL AVIV - Il parlamento israeliano si è sciolto dopo che la frammentata coalizione di governo del primo ministro Benjamin Netanyahu non è riuscita a approvare il bilancio, innescando una quarta elezione in due anni e rinnovando la crisi politica senza precedenti del Paese. La coalizione guidata da Netanyahu e dal suo rivale, il ministro della Difesa Benny Gantz, ha mancato il termine di mezzanotte per approvare il bilancio 2020, una condizione che per legge ha costretto lo scioglimento automatico della Knesset, il parlamento, come stabilito dalla legge nel caso del mancato varo della finanziaria entro il 23 dicembre. E la Knesset ha bocciato anche il tentativo di spostare con una leggina dell'ultimo momento la data da domani al 5 gennaio. Israele andrà quindi di nuovo alle urne entro 3 mesi, con ogni probabilità il 23 marzo prossimo.

Lo scoglio del bilancio è stato così fatale per il governo di unità nazionale tra il Likud e Blu Bianco, nato a maggio scorso sotto la spinta e l'urgenza di combattere la pandemia, come sostennero sia Netanyahu sia Gantz, fino ad allora avversari senza esclusioni di colpi. La mancata approvazione, da agosto scorso, della finanziaria è stata la formalizzazione di un dissidio costante e profondo tra due forze lontane mille miglia l'una dall'altra.

Va ricordato che Gantz era arrivato alla ribalta politica - da ex capo di stato maggiore dell'esercito - proprio per spodestare, alla guida delle forze centriste e di sinistra, il premier più longevo della storia di Israele. Un 'Mago' - come lo chiamano i suoi sostenitori - azzoppato anche dall'incriminazione per corruzione, frode e abuso in tre distinte indagini ora in discussione in un Tribunale di Gerusalemme.

La 'buccia di banana' del bilancio - Netanyahu lo voleva solo per il 2020, Gantz anche per il 2021 in rispetto all'accordo di governo - in realtà nasconde argomenti sostanziali. E così nel tempo l'intesa tra i due partiti è è scomparsa anche sull' accordo di governo che la premiership passasse a Gantz (attuale ministro della difesa) dopo un anno e mezzo di Netanyahu al comando. Una clausola - hanno avvertito fin dall'inizio gli analisti - difficile per il 'Mago' da digerire: lasciare il podio e diventare 'premier alternato' come è oggi - con una formula che la dice lunga - Gantz.

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati