I centri clinici spagnoli concentrano fra il 35% e il 40% del totale degli interventi di riproduzione assistita transfrontaliera, vale a dire fra i 10.000 e i 15.000 cicli di riproduzione assistita dei 30/35.000 che si realizzano in Europa. Secondo il rapporto, la maggioranza dei 'turisti' della fecondazione assistita provengono nell'ordine da Italia, Francia e Regno Unito, ma anche dal resto dell'Europa e da altri continenti.
Perchè scelgono la Spagna? "Per la qualità dell'assistenza e la legislazione avanzata e allo stesso tempo rigorosa". Assicura Manuel Ardoy, presidente dell'Associazione per lo Studio della biologia della riproduzione, in dichiarazioni ai media. Nel 60% dei cicli di riproduzione assistita fatti in Spagna sono utilizzati gameti di donanti, una pratica che non è ammessa in Italia; mentre in Germania il numero di ovociti da fecondare è limitato a tre per legge. Limitazioni che nella normativa iberica non esistono. Tuttavia, il 25% delle donne che si sono recate in Spagna per la riproduzione assistita hanno affermato nel rapporto dell'Eshre che la scelta del Paese si è basata "sulla qualità dell'assistenza". (ANSAmed).