E' questo il principale obiettivo dell'Associazione Progetto Italia (Apil), sinergia tra imprese italiane e libiche nata oggi a Roma con il patrocinio della Camera di Commercio italo-libica e promossa da El Dawlia, tra i principali operatori fieristici libici, e Sme Task Force Nord Est, raggruppamento di oltre 100 imprese dell'Italia nord-orientale gia' impegnate nella ricostruzione del Paese nordafricano.
Con la piattaforma Apil ''vogliamo intensificare un legame esclusivo con l'Italia, che in Libia e' vista come eccellenza in tutti i settori'', ha evidenziato Marco Danieli, responsabile per l'Italia di El Dawlia. ''Lo scopo - ha proseguito - e' quindi coinvolgere l'Italia nella promozione di progetti in Libia condivisi con le aziende e le istituzioni dei due Paesi'', Grazie alla nuova associazione - ha spiegato Danieli - le imprese italiane potranno avere maggiore visibilita' nelle principali fiere e conferenze internazionali organizzate in Libia. Dove, in attuazione all'accordo di oggi, saranno aperte a Tripoli, Bengasi e Misurata sedi operative dell'associazione.
La Libia, ha aggiunto il presidente onorario di El Dawlia, Ahmed Al Ghamini, ''oggi e' libera e indipendente, ha avviato programmi in settori come istruzione, sanita', agricoltura e infrastrutture e offre tante opportunita' nel privato e nel pubblico''.
''In Libia abbiamo competitor molto aggressivi come Cina e Turchia, ma c'e' un rapporto speciale con l'Italia e l'enfasi sul prodotto cinese, a basso costo, sembra stia scemando'', ha aggiunto Gian Franco Damiano, presidente della Camera di Commercio Italia-Libia. A suo avviso, ''le nostre pmi offrono adattabilita' e qualita'. Ma vanno aiutate e per ora manca un tassello, quello della politica italiana. Ci sono quasi piu' difficolta' con le istituzione italiane che con quelle libiche e c'e' tanto da fare, soprattutto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, sul piano degli incentivi fiscali''.
(ANSAmed).