(ANSAmed) - ROMA, 29 NOV - Fiction Rai, e non solo, per
costruire l'identità mediterranea. Un suggerimento che arriva da
fonte autorevole: è la stessa presidente dell'emittente di Stato
a lanciare questa idea dell'uso socio-politico dello sceneggiato
televisivo. Anna Maria Tarantola ha parlato oggi a Roma,
all'Accademia dei Lincei, durante un incontro dedicato ai 'Media
italiani e francesi di fronte al Mediterraneo', organizzato
dall'associazione Italiques.
"La fiction - ha dichiarato Tarantola - ha un intrinseco
valore sociale, culturale e anche politico, nel senso della
'polis'. Il Mediterraneo è una super polis tenuta insieme dal
mare: alla Rai ne siamo profondamente convinti. Per questo - ha
aggiunto la presidente - abbiamo avviato iniziative concrete:
come per esempio due fiction che tratteranno una di matrimoni
misti (tra un'italiana e un nordafricano) e l'altra di
separazioni e ricongiugimenti familiari. Nello specifico,
un'avvocatessa italiana incontra un bambino fuggito dalla Siria
che, dopo svariate vicissitudini, si ricongiungerà con i suoi
parenti rifugiati in Germania".
I temi dell'attualità legati al mare nostrum, del resto, non
mancano. "La fiction deve lavorare su argomenti come le donne
del Mediterraneo, potenziale motore di vero cambiamento nella
regione, e l'immigrazione, un fenomeno complesso, che ha diverse
facce e riguarda 232 milioni di persone nel mondo. Tanti sono i
migranti. E l'Europa non è solo un porto d'arrivo: da qui ha
origine il 25% dell'emigrazione verso altre aree del mondo".
Ma raccontare le migrazioni significa andare oltre la
cronaca, "oltre i barconi a Lampedusa". "Bisogna riuscire a
rendere il dramma umano di queste persone e famiglie, il dolore
per i congiunti dispersi, le difficoltà nelle aree di
accoglienza". Su questo, "tutte le emittenti pubbliche
dell'Unione europea devono collaborare: solo così si potrà
favorire la conoscenza e incidere sulla paura". (ANSAmed)