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Immigrazione: Boldrini, domande asilo in Paesi di transito

Alfano, Ue vada in Africa a bloccare partenze.

22 luglio, 19:17

(ANSAmed) - ROMA, 22 LUG - "Consentire ai migranti di fare domande d'asilo nei Paesi di transito: non possiamo affidarli ai trafficanti". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolineando che i naufragi di questi ultimi giorni nel Mediterraneo "sono insostenibili".

"Quella a cui stiamo assistendo - ha sottolineato Boldrini, che oggi ha partecipato al convegno 'Prima di prendere il mare.

Dal reinsediamento all'ammissione umanitaria' organizzato dalla stessa presidenza della Camera - è quasi una guerra tra gli uomini e il mare che causa centinaia di morti e di dispersi.

Quella - ha aggiunto - è una frontiera europea e l'Europa deve attivarsi, c'è Frontex da rivedere e c'è bisogno di attuare un nuovo sistema". "L'Europa vada in Africa e realizzi lì, nei Paesi d'origine e transito dei flussi, un sistema affinché i migranti non partano", ha detto da parte sua il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Mare Nostrum - ha aggiunto, riferendosi all'operazione italiana per soccorrere i barconi dei migranti - venga sostituita dai mezzi di Frontex".

"In attesa che l'Europa torni ad avere una coscienza, l'Italia può dare al Continente un scossa d'umanità, agendo da sola per ridurre il flusso di coloro che tentano la via del mare. Il punto di partenza è favorire immediatamente le richieste di ricongiungimenti familiari che possano essere sottoposte alla nostra rete consolare dai rifugiati che sono riconosciuti dall'Onu"., ha detto il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro.

Oggi anche Amnesty International è tornata sui temi dell'immigrazione. "L'Ue resta in silenzio mentre centinaia di persone muoiono al largo delle sue coste", è il messaggio lanciato da Lampedusa, dove si sta svolgendo il suo quarto campo sui diritti umani. Sebbene il totale rimanga ancora incerto, si ritiene che siano centinaia le persone annegate negli ultimi gionri nel Mediterraneo, tra la Libia e l'Italia. Mentre lo sforzo intrapreso dall'Italia con Mare nostrum va apprezzato, dice Amnesty, è chiaro che rafforzare le attività di ricerca e soccorso in mare può essere fatto efficacemente solo con un'azione congiunta cui tutti gli stati membri dell'Ue devono contribuire. Il crescente numero di persone morte in mare mette in luce l'inefficacia delle attuali politiche dell'Ue su immigrazione e asilo, concentrate nell'impedire alle persone di raggiungere l'Europa, con l'unico effetto di spingere persone disperate a intraprendere viaggi sempre più rischiosi.

Gli Stati europei, conclude Amnesty, devono offrire ai rifugiati canali sicuri e legali di accesso alla protezione.

Per iniziare, dovrebbe aumentare il numero dei posti messi a disposizione per il reinsediamento e l'ammissione umanitaria e favorire il ricongiungimento familiare dei rifugiati con parenti all'estero. (ANSAmed).

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