(ANSAmed) - ANCONA - Un viaggio attraverso le millenarie e ricchissime suggestioni della cultura ebraica alla riscoperta di una dimensione alternativa a quella del contingente. Si chiama "Passaggi. Le parole dell'umanità attraverso la cultura ebraica", la mostra multisensoriale proposta dal Museo tattile Omero, in collaborazione con la Comunità ebraica di Ancona, alla Mole Vanvitelliana, dove verrà inaugurata il 31 agosto. L'iniziativa è inserita nel calendario del Festival Adriatico Mediterraneo, con il sostegno dell'Ambasciata israeliana in Italia e in collaborazione con la Biennale di arte ebraica contemporanea di Gerusalemme.
"Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare, per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E' lì - spiegano gli organizzatori della mostra, che resterà aperta fino al 14 dicembre - che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino". La forza spirituale e mistica del Muro viene espressa attraverso le sculture di Andrea Socrati in terracotta e gesso e una serie di termografie a rilievo; una seconda serie di termografie e installazioni rievoca il fantastico e visionario mondo di Marc Chagall. Quattro artisti di Gerusalemme 'interpretano' la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere: Chana Cromer con The Distaff Side, ispirato a "La donna di carattere" dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica; Ruth Schreiber con Love letters, lettere in porcellana ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro; Andi Arnovitz con Construct/Destruct, che attraverso mattoni serigrafati ricorda il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, con un audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira. (ANSAmed).