Stamattina a Roma le appartenenti al gruppo hanno animato l'incontro 'Un tetto di pergamena' sul ruolo delle religioni (in particolare nelle interpretazioni retrograde e maschiliste) nel destino delle donne. "Abbiamo voluto richiamare il 'tetto di vetro' che denunciavano le femministe negli anni Settanta", ha spiegato la coordinatrice Franca Eckert Coen. "Il tetto di vetro - ha aggiunto - è qualcosa che non vedi, ma che ti limita. Allo stesso modo, noi vogliamo capire se i testi sacri, evocati nel titolo del nostro incontro dalla 'pergamena', proteggano o al contrario opprimano le donne". La questione è stata affrontata da esponenti di sette fedi differenti: cattolica, ebraica, musulmana, valdese, bahai, sikh, buddista. Hanno parlato anche esperti di questioni di genere e di sociologia, come la professoressa Maria Immacolata Macioti, che ha offerto una panoramica sui doveri religiosi e sociali imposti alle donne in numerosi contesti religiosi e tradizionali. E dopo i professori, è stato il turno degli studenti, che hanno scaldato la sala con il loro entusiasmo di adolescenti.
Una sessantina circa di liceali (dell'istituto Joyce di Ariccia e Vailati di Genzano) ha presentato due video e una rappresentazione teatrale, frutto di un lavoro sulle difficoltà che le donne sono chiamate a superare, in tutto il mondo, e sui grandi esempi a cui possono ispirarsi nel loro cammino. Tre nomi su tutti: Madre Teresa, Rita Levi Montalcini e Malala. Alla fine, in molti tra il pubblico avevano gli occhi lucidi. "La lotta contro la violenza sulle donne è anche un passaggio di testimone da una generazione all'altra", ha sottolineato Anna Coen, membro di 'Donne in dialogo' ed esponente delle comunità ebraica romana. E dalle insegnanti è arrivata una proposta: "La scuola inserisca questo argomento tra le materie curriculari". (ANSAmed).