Si stima che solo la Germania abbia avanzato lo scorso anno 9.000 richieste di 'ripresa in carico' all'Italia, il 117,2% in più del 2013.
I dati del Ministero dell'Interno sugli sbarchi, rielaborati dai ricercatori della Fondazione veneta, fanno prevedere che il 2015 potrebbe essere l'anno dei record per numero di profughi sulle coste italiane: nei primi tre mesi e mezzo sono stati 18 mila, 8 volte il dato del 2013. Una situazione che sta stressando i centri di accoglienza, che attualmente ospitano 67 mila migranti. Nel 2014 sono arrivati oltre 170 mila immigrati, più della somma dei 3 anni precedenti. I primi dati del 2015 registrano una forte crescita. Lo stesso ministro degli esteri, Gentiloni, ha stimato in 250 mila gli sbarchi previsti quest'anno.
Tuttavia l'Europa pare voler lasciare sempre l'Italia in prima fila. Le oltre 22.000 domande di ripresa in carico rivolte al nostro Paese da altre nazioni Ue nel 2013, erano pari ad oltre il 50% dei profughi sbarcati quell'anno. Il 66,1% delle richieste è andato a buon fine, facendo tornare 15 mila immigrati nei centri italiani. Le richieste - sottolinea la Fond. Moressa - provenivano principalmente da Svizzera, Germania e Svezia. Secondo le previsioni, il trend del 2014 delle 'riprese in carico' è in aumento. Il fenomeno delle richieste d'asilo interessa tutti i Paesi europei: nel 2014 ha superato quota 625mila, +44,7% rispetto all'anno precedente. L'Italia è il terzo paese per numero di richiedenti asilo (dopo Germania e Svezia), ma registra il maggior incremento rispetto al 2013 (+142,8%). Osservando la composizione dei richiedenti asilo, appare evidente una particolarità italiana: la scarsa presenza di donne (7,6%) e minori (6,8%), nettamente inferiore rispetto alla media.(ANSAmed).