(ANSAmed) - ROMA, 23 APR - La spedizione italiana scientifica e culturale "Progetto Mediterranea", salpata il 17 maggio 2014 da San Benedetto del Tronto propone la candidatura della Marina Militare Italiana, della Guardia Costiera e delle Capitanerie di Porto al Premio Nobel per la Pace. "200.000 persone destinate a morte certa salvate dalla missione militare ed umanitaria italiana Mare Nostrum ed ora nell'ambito di Triton, l'operazione europea di salvaguardia dei confini, con i limiti che essa impone. E migliaia d'altre vengono salvate ogni giorno. Una strage, comunque, nonostante tutto, ma che senza Marina Militare, Guardia Costiera e Capitanerie di Porto, sarebbe un massacro senza precedenti, vicino a molti genocidi già acclarati nella Storia." - dice Simone Perotti, lo scrittore e velista, ideatore di Progetto Mediterranea, citato da un comunicato della spedizione.
"Uomini e donne, marinai, che compiono sforzi immani, ogni giorno, per salvare vite in mare, secondo il più antico rituale della bella legge umana del mare: un uomo in difficoltà va salvato. Una legge semplice, millenaria, che accomuna qualunque uomo di mare, qualunque navigante, qualunque mozzo o comandante" - dice ancora Perotti. "Il loro non è soltanto un dovere" - continuano alcuni membri dell'equipaggio di Mediterranea, tra i quali Giuliana Rogano fotografa ufficiale della spedizione - "Comandanti che decidono e uomini che agiscono impediscono ogni giorno, da anni, che uomini, donne, bambini muoiano annegati con tutti i loro sogni, le loro speranze, le loro passioni e paure. Spesso con le storie e le testimonianze di soprusi, violenze e guerre che solo grazie alla loro sopravvivenza riusciamo a conoscere. Esseri umani e vicende che altri esseri umani restituiscono alla vita." "A loro deve andare più che una semplice menzione - conclude Perotti - in qualche slabbrata e tardiva cerimonia. Guardia Costiera e Marina Militare sono già, oggi, prima di qualunque ufficialità, da insignire con il Nobel per la Pace. Più di molti altri che possono fregiarsi già di questo titolo.
A loro, da parte di ogni uomo di mare: grazie."