L'iniziativa è stata rilanciata nell'ambito di una presentazione al Cairo della campagna #Unite4Heritage promossa dall'Unesco come risposta diretta ai recenti attacchi al patrimonio culturale e architettonico in vari Paesi Arabi. La campagna si propone di unire tutti i Governi e i Popoli contro atti di distruzione e di danneggiamento di siti archeologici d'inestimabile valore storico e culturale. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo parteciperà con un valore di 800 mila euro: attraverso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), sarà realizzato il restauro di parte delle opere danneggiate dall'esplosione, la selezione dal deposito museale di nuovi oggetti da esibire, la preparazione dei protocolli per la conservazione degli oggetti da collezione e manutenzione, e la riparazione e/o sostituzione delle vetrine da esposizione. Il Museo di Arte Islamica del Cairo è un'eccezionale collezione di oggetti rari in legno, gesso, metallo, ceramica, vetro, cristallo e tessuti di tutte le epoche e provenienti da tutto il mondo islamico. Si tratta di una collezione di 102.000 reperti di inestimabile valore provenienti principalmente da palazzi e moschee del Cairo, tra i quali lampade in vetro smaltato, finestre in legno traforato (le cosiddette mashrabiya), oggetti in ceramica, manoscritti e libri miniati. Fondato nel 1881, il museo dal 1903 è nell'attuale sede a piazza Bab el-Khalq, in 25 sale di un palazzo di stile neo-mamelucco progettato da un architetto italiano, Alfonso Manescalo, e noto per essere il secondo edificio costruito in cemento armato nel Paese dopo il Museo Egizio. Il 24 gennaio 2014, alla vigilia del 3/o anniversario dalla rivoluzione egiziana che spodestò il presidente Hosni Mubarak, il Museo e l'adiacente Biblioteca Nazionale del Cairo subirono ingenti danni per l'esplosione di una autobomba che mirava alla vicina sede centrale delle forze di polizia. Per la realizzazione del recupero, l'Unesco si avvarrà della collaborazione dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (l' Iscr di Roma), centro di eccellenza italiano a livello internazionale anche grazie all'esperienza acquisita in Egitto nel settore museale, ricorda una nota.
Del resto la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico-culturale egiziano rappresenta uno dei principali pilastri dell'azione della Cooperazione italiana in Egitto. Di recente sono stati conclusi progetti fra l'altro per la riqualificazione del sistema museale egiziano, un "supporto" alla Biblioteca Alessandrina, la riabilitazione del parco archeologico di Madinet Madi, la ristrutturazione del Museo Mallawi nel governatorato di Minya. (ANSAmed).