(ANSAmed) - TEL AVIV, 2 LUG - Viviana Varese Chef Ambassador
per Expo 2015 sbarca in Israele: da alcuni giorni, e per una
settimana, i suoi menu' sono proposti da 'Adom', uno dei
ristoranti piu' prestigiosi di Gerusalemme, situato nella
storica stazione ottomana che portava il treno dalla citta' tre
volte santa a Giaffa sulla costa del Mediterraneo. Accuratamente
restaurata 'Takana' rishona'' e' oggi un gioiello architettonico
di Gerusalemme e oramai punto di ritrovo di eventi ma anche
tappa di gourmet per i suoi numerosi ristoranti. "Gerusalemme -
racconta Varese, per la prima volta nel paese grazie
all'iniziativa dell'Ufficio del Turismo israeliano a Milano -
assaggerà la mia cucina, e io assaggerò un po' di Israele".
Varese è originaria di Salerno ed alla guida - insieme con la
socia Sandra Ciciriello, con lei a Gerusalemme in questi giorni
- del ristorante stellato 'Alice', al secondo piano del palazzo
Eataly Smeraldo a Milano. Nel menu' che ha studiato per questa
trasferta israeliana, ci saranno cinque piatti, con alcuni
omaggi alla cucina locale, e un dessert a rappresentare la sua
cucina contemporanea italiana. "Non è stato semplice - spiega
all'ANSA dal bancone di 'Adom' - scegliere i piatti da proporre,
ed inevitabilmente ho dovuto cambiare qualcosa per adattarmi
agli ingredienti e ai gusti locali. Lo sforzo maggiore per
adesso è stato l'organizzazione della cucina, perché a Milano
lavoriamo in uno spazio più ampio, con molto più personale per
molti meno coperti, che significa potersi permettere una cura
infinita per ogni dettaglio". Tra le portate del menu' si va
dalle ostriche con centrifugato di cetriolo, granita di mela
verde e sfere di panna acida e frutto della passione ghiacciati,
al risotto cacio e pepe cotto in essenza di pecorino e grana
padano con 7 pepi e spuma di pecorino. Due invece gli omaggi
ispirati ai prodotti locali più diffusi che sono hummus e baba
ghanoush.
"Il piatto che mi aspetto andrà per la maggiore però - si
augura Varese - è la pizza fritta con mozzarella (locale),
pomodorini confit, basilico, bavarese di pomodoro e limone".
"Cercherò di intercettare e accontentare il gusto locale -
aggiunge - ma, al tempo stesso, vorrei far capire che la cucina
italiana non è solo pizza e pasta. All'estero, se non fosse per
Massimo Bottura, la cucina italiana di alto livello non sarebbe
conosciuta. In parte è colpa degli chef, che in Italia non sanno
fare squadra, come succede invece in Francia e in Spagna. In
parte è responsabilità del governo che non aiuta. In effetti,
nemmeno in Italia si ha la consapevolezza di dove l'alta cucina
italiana stia andando...".(ANSAmed).