(ANSAmed) - MILANO, 29 LUG - Al rapporto dell'uomo con la
natura nell'antichità è dedicata la mostra "Natura, mito e
paesaggio dalla Magna Grecia a Pompei", allestita nel Palazzo
Reale di Milano dal 31 luglio al 10 gennaio. L'esposizione
raccoglie circa 200 reperti, tra oggetti d'uso, statue,
affreschi, provenienti da musei di Atene, Parigi, Londra,
Berlino e da collezioni pubbliche e private italiane. Tra le
opere più importanti figura la lastra di copertura della
cosiddetta "Tomba del tuffatore", conservata nel Museo
Archeologico Nazionale di Paestum. Risale al 480 a.C. ed è così
chiamata in quanto vi è raffigurato un uomo impegnato in un
tuffo dall'alto, verso un invisibile specchio d'acqua. E'
considerata la rappresentazione dell'aldilà ignoto, in cui
l'uomo si getta con la morte. Vi è anche il famoso "Vetro blu"
del Museo Archeologico da Napoli: un vaso in vetro cammeo di età
Claudia, sul quale risaltano, in bianco sul fondo blu, amorini
che raccolgono l'uva tra uccellini, ghirlande di fiori e tralci
di vite. Dal Kunsthistorisches Museum di Berlino proviene la
lastra di marmo di una fontana pubblica augustea del I secolo
a.C, con incisa una pecora che allatta un agnello. Due frammenti
di affreschi della "Casa del bracciale d'oro" di Pompei
riproducono finestre aperte su un lussureggiante giardino. Il
drammatico naufragio di una nave, capovolta dalle onde con
accanto marinai attaccati da grandi pesci, è dipinto su un
cratere del 700 a.C, prestato dal museo di Pithecusae. Proviene
da Santa Maria Capua Vetere una statua in marmo di Trittolemo,
copia romana di un originale ellenistico, dedicato al mitico
personaggio che aveva insegnato l'agricoltura agli uomini.
(ANSAmed).