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Nuovo Canale Suez, effetti economici su traffici Mediterraneo

Studio progettato da Srm in collaborazione con Certet-Bocconi

30 novembre, 12:37

Mideast Egypt Economy Mideast Egypt Economy

(ANSAmed) - IL CAIRO, 30 NOV - Gli impatti sui traffici marittimi del Mediterraneo e quelli prevedibili sui porti italiani. Sono stati i temi al centro del dibattito nel corso della presentazione, all'ambasciata italiana al Cairo, dello studio sugli effetti economico del raddoppio del Canale di Suez, fatto da Srm (Studi e ricerche Mezzogiorno, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) in collaborazione con il Certet-Università Bocconi nell'ambito dell'Osservatorio permanente sui trasporti marittimi e la logistica. Particolare attenzione è stata dedicata ai possibili incrementi dei flussi di interscambio tra i Paesi del Mediterraneo e quelli del Golfo arabico, in considerazione anche delle recenti evoluzioni delle politiche internazionali, mentre si stima che i traffici che potranno trarre maggior beneficio dal nuovo canale saranno quelli delle navi portacontainer.

Diventa quindi fondamentale in quest'ottica anche il ruolo di Port Said dove sono presenti importanti progetti infrastrutturali annunciati recentemente dal governo del Cairo.

Se poi si considera che con l'apertura del nuovo tratto a Suez il tempo di transito è calato da 18 ad 11 ore, si può comprendere l'impatto potenziale sulle scelte delle rotte da parte delle compagnie di navigazione. In particolare si prevede che possa generare un risparmio medio di circa il 5-10% dei costi operativi totale per ciascun vettore (a seconda delle rotte e delle distanze) utilizzando la rotta via Suez. E per i porti italiani - che attualmente movimentano 460 tonnellate di merci in totale - il nuovo Canale rappresenta un'opportunità importante. "Il Mediterraneo guadagnerà una nuova centralità - afferma Massimo Deandreis, direttore della ricerca - perché il punto chiave non è tanto l'aumento dei traffici verso la aree del Golfo o quelle limitrofe alla zona del Mediterraneo, ma che potenzialmente la rotta che va dall'Asia e ha come destinazione la costa orientale degli Stati uniti, sposterà potenzialmente una parte del suo traffico verso il Mediterraneo, che diventerà un'area ed una rotta di passaggio". In altre parole "saranno pochissime le navi che partono piene da Shanghai e si svuoteranno completamente a New York. Le tappe intermedie nel Mediterraneo diventeranno in questo modo tappe di sbarco, di carico, di lavorazione e di manutenzione e questo farà riguadagnare centralità al bacino del Mediterraneo e l'Italia, per la sua posizione centrale, potrà guadagnarci, facendo però investimenti nelle infrastrutture dei propri porti". (ANSA)

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