L'Italia è al quarto posto per richieste d'asilo, ma con una bassa percentuale di Siriani. Tra le proposte avanzate dalla Commissione europea, uno dei punti chiave riguarda il ricollocamento di 15 mila migranti dall'Italia verso altri paesi Ue. In realtà, la risposta dei paesi membri è stata molto debole, tanto che ad oggi ne sono partiti meno di 200. Dall'altra parte, l'Ue continua a chiedere all'Italia maggiore rigore nell'identificazione dei migranti e nelle procedure di registrazione e rilevamento delle impronte digitali, anche attraverso l'apertura di hotspot gestiti congiuntamente dalle autorità italiane ed europee. Se uno dei problemi dell'accoglienza italiana riguarda la distribuzione sul territorio, il sistema tedesco e quello svedese prevedono la distribuzione degli immigrati su tutto il territorio nazionale.
In particolare in Svezia si sta attualmente discutendo sull'obbligatorietà dell'accoglienza da parte di tutti i comuni.
In Germania, invece, è stabilita la presenza di almeno un centro di accoglienza per ogni stato federato. Altre soluzioni sperimentate in Europa riguardano l'accesso al lavoro e alle informazioni di base o la riduzione dei tempi per l'esame delle richieste d'asilo. L'esempio svedese può essere considerato una buona pratica per quanto riguarda i tempi di permanenza nei centri di prima accoglienza. Entro 6 mesi viene data una risposta alla richiesta di asilo. Qualora la richiesta d'asilo venga invece accolta la Svezia prevede un programma di accompagnamento all'integrazione che dura in media 2 anni. Per quanto riguarda l'accesso al lavoro da parte dei richiedenti asilo, il sistema svedese può essere individuato come best practice europea. La possibilità di accedere al mercato del lavoro è infatti immediata. Tra le buone pratiche che possono essere individuate a livello europeo sotto l'aspetto dell'accesso alle informazioni possiamo segnalare il manuale sanitario, disponibile in 22 lingue, in uso in Francia e frutto di un lavoro congiunto del ministero della Salute e ONG locali.
Ed il servizio inglese che fornisce informazioni generali e di orientamento attraverso un centro di consulenza telefonico oppure di persona su appuntamento presso i centri di prima accoglienza. (ANSAmed)