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Frontex, 300mila potrebbero arrivare da Libia

Leggeri a ANSA,potenziata missione Triton. Cresce ritmo rimpatri

30 giugno, 09:30

(di Patrizia Antonini) (ANSAmed) - BRUXELLES, 30 GIU - "Quando si maneggiano i dati sui flussi migratori attesi la cautela è di rigore. Le variabili sono numerose. Ma secondo le nostre stime sono 300mila i migranti che dall'Africa occidentale potrebbero sbarcare in Italia, percorrendo la rotta del Mediterraneo centrale". Il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri, in un'intervista all'ANSA, spiega che il calcolo si basa sui passaggi registrati ad Agadez, in Niger, uno dei principali punti di transito dall'Africa sub-sahariana verso la Libia, dove in un mese ne sono stati osservati circa 13mila. Se la tendenza si dovesse confermare, si potrebbe raggiungere la cifra di 300mila.

"Tuttavia - evidenzia anche Leggeri - il numero finale dei migranti che arriva in Europa dipende dalla capacita' delle organizzazioni criminali in Libia di provvedere alle barche e all'organizzazione logistica della raccolta e della gestione dei migranti sulle spiagge. E bisogna anche tener conto del fatto che alcuni dei migranti che transitano per Agades lo fanno per cercare opportunità di lavoro in Libia o nei paesi del Magreb".

Un flusso che l'Italia spera di frenare con l'avvio dei 'compact' Ue. Le prime intese con i Paesi africani (security building e aiuto allo sviluppo in cambio di controllo dei flussi e riammissioni) riceveranno un endorsement dai leader al vertice odierno e dovrebbero partire già nelle prossime settimane.

Il numero dei migranti arrivati in Italia è lo stesso dello scorso anno: erano 66.144 nel 2015, sono 66.335 nel 2016. A maggio sono 19mila i migranti arrivati in Italia, l'85% di questi dalla Libia, ma si osservano partenze anche dall'Egitto.

"Sulla rotta del Mediterraneo centrale - spiega Leggeri - non arrivano i siriani. In Italia sbarcano soprattutto africani". In larga parte sono migranti economici, pero' ci sono anche tanti rifugiati, specialmente provenienti dall'Eritrea. Oggi più che in passato le loro vite sono a repentaglio.

"Quest'anno, si è registrato un aumento di partenze dall'Egitto, con un incremento delle morti, anche perché il viaggio verso l'Italia dura oltre dieci giorni, in condizioni umanitarie disastrose". A questo si aggiunge il fatto che i trafficanti basati in Libia "cercano di trarre sempre maggiori profitti, caricando piccole imbarcazioni col 30% di migranti in più. Un gommone che in passato avrebbe viaggiato con 100 persone, ora prende il mare con 130". Dal primo gennaio Frontex ha salvato 50mila migranti, 33mila nell'Egeo e 17mila vicino alle coste libiche.

Di recente, col calo dei flussi dalla Turchia verso la Grecia, l'agenzia Ue ha deciso di spostare una parte degli uomini e mezzi nel Mediterraneo centrale mettendo così in piedi la più grande operazione Triton mai esistita. "Ad aprile avevamo 1100 guardie di frontiera in Grecia e 450 in Italia. Ora in Italia sono 600, oltre a quattro aerei, tre elicotteri e 15 unità navali. In questo modo la situazione è più equilibrata", sottolinea Leggeri.

E nell'attesa dell'ok finale di Europarlamento e Consiglio Ue alla nuova agenzia europea di guardacoste e guardie di frontiera, Frontex si è già dotato di una nuova unità a sostegno dei rimpatri, con a capo un italiano, aumentando così il ritmo dei voli verso i Paesi di origine. "Abbiamo già fatto 70 operazioni congiunte. Il doppio dello scorso anno", avverte Leggeri. "Nel 2016 contiamo di farne 140". (ANSAmed).

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