"Tuttavia - evidenzia anche Leggeri - il numero finale dei migranti che arriva in Europa dipende dalla capacita' delle organizzazioni criminali in Libia di provvedere alle barche e all'organizzazione logistica della raccolta e della gestione dei migranti sulle spiagge. E bisogna anche tener conto del fatto che alcuni dei migranti che transitano per Agades lo fanno per cercare opportunità di lavoro in Libia o nei paesi del Magreb".
Un flusso che l'Italia spera di frenare con l'avvio dei 'compact' Ue. Le prime intese con i Paesi africani (security building e aiuto allo sviluppo in cambio di controllo dei flussi e riammissioni) riceveranno un endorsement dai leader al vertice odierno e dovrebbero partire già nelle prossime settimane.
Il numero dei migranti arrivati in Italia è lo stesso dello scorso anno: erano 66.144 nel 2015, sono 66.335 nel 2016. A maggio sono 19mila i migranti arrivati in Italia, l'85% di questi dalla Libia, ma si osservano partenze anche dall'Egitto.
"Sulla rotta del Mediterraneo centrale - spiega Leggeri - non arrivano i siriani. In Italia sbarcano soprattutto africani". In larga parte sono migranti economici, pero' ci sono anche tanti rifugiati, specialmente provenienti dall'Eritrea. Oggi più che in passato le loro vite sono a repentaglio.
"Quest'anno, si è registrato un aumento di partenze dall'Egitto, con un incremento delle morti, anche perché il viaggio verso l'Italia dura oltre dieci giorni, in condizioni umanitarie disastrose". A questo si aggiunge il fatto che i trafficanti basati in Libia "cercano di trarre sempre maggiori profitti, caricando piccole imbarcazioni col 30% di migranti in più. Un gommone che in passato avrebbe viaggiato con 100 persone, ora prende il mare con 130". Dal primo gennaio Frontex ha salvato 50mila migranti, 33mila nell'Egeo e 17mila vicino alle coste libiche.
Di recente, col calo dei flussi dalla Turchia verso la Grecia, l'agenzia Ue ha deciso di spostare una parte degli uomini e mezzi nel Mediterraneo centrale mettendo così in piedi la più grande operazione Triton mai esistita. "Ad aprile avevamo 1100 guardie di frontiera in Grecia e 450 in Italia. Ora in Italia sono 600, oltre a quattro aerei, tre elicotteri e 15 unità navali. In questo modo la situazione è più equilibrata", sottolinea Leggeri.
E nell'attesa dell'ok finale di Europarlamento e Consiglio Ue alla nuova agenzia europea di guardacoste e guardie di frontiera, Frontex si è già dotato di una nuova unità a sostegno dei rimpatri, con a capo un italiano, aumentando così il ritmo dei voli verso i Paesi di origine. "Abbiamo già fatto 70 operazioni congiunte. Il doppio dello scorso anno", avverte Leggeri. "Nel 2016 contiamo di farne 140". (ANSAmed).