TUNISI - E' il giorno a Tunisi del primo Giardino dei Giusti in un paese arabo.
Grazie alla collaborazione tra Gariwo, onlus con lo scopo di conservare la memoria dei Giusti, e il Ministero italiano degli Esteri e della Cooperazione internazionale, all'interno dell'ambasciata trovano da oggi posto cinque alberi dedicati a cinque Giusti arabi e musulmani del passato e del nostro tempo.
Arabo che, a rischio della vita, hanno lottato contro la persecuzione, il terrorismo e per la difesa dei diritti umani. La data programmata per l'iniziativa ha coinciso alla fine con l'attentato di Nizza, per ironia del destino causato da un francese di origine tunisina, ovvero dell'unico Paese dove la primavera araba ha potuto essere portata a termine ma anche principale esportatore di jihadisti verso la Siria, la Libia e l'Iraq.
La Tunisia, già colpita ferocemente dal terrorismo jihadista, diventa quindi il simbolo della volontà di riscossa morale che unisce, con un gesto concreto, tre religioni che vogliono pace e convivenza.
Nel Giardino di Tunisi saranno onorati i coraggiosi protagonisti della resistenza all'Isis Khaled al-Asaad, il custode di Palmira; Mohamed Naceur ben Abdesslem (Hamadi), la guida turistica che aiutò degli italiani a salvarsi dall'attentato al museo del Bardo; Mohamed Bouazizi, il giovane ambulante simbolo della Rivoluzione dei Gelsomini, l'imprenditore tunisino emblema della convivenza tra musulmani ed ebrei, Khaled Abdul Wahab e Faraaz Hussein, lo studente che nel ristorante del recente massacro terroristico di Dacca, pur avendo dimostrato di saper recitare il Corano, è rimasto a farsi uccidere pure lui, per non abbandonare le sue due amiche.
Saranno inevitabili, segnalano dall'ambasciata di Tunisi, un pensiero e un omaggio alla Francia e a tutti i caduti dell'assurda tragedia di Nizza.
A sottolineare i momenti salienti della cerimonia l'Orchestra tunisina diretta dal maestro Rachid Koubaa con l'"Adagio" di Albinoni e "Crisantemi" di Puccini e l'aggiunta dell'esecuzione dell'Inno nazionale francese.