I primi a rompere il tabù nel rendere omaggio sulla tomba dell'ex presidente del Consiglio, morto nel 2000, furono 10 anni fa i ministri dell'allora governo Berlusconi, Franco Frattini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, che da ex socialisti fecero il viaggio "per scelta personale". "E' arrivato il momento di mettere sulla bilancia della storia quello che Craxi ha fatto per il Paese, e anche gli errori. Compresi gli errori di una certa sinistra riformista che quei conti non ha mai voluto farli", ha aggiunto l'ex segretario agli Esteri e presidente della Fondazione Craxi alla vigilia della cerimonia nel piccolo cimitero cristiano della cittadina tunisina. "A tutti i moralisti d'Italia rispondo con le parole di mio padre: 'Un uomo fa ciò che è il suo dovere, quali che siano le conseguenze personali, gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana'. E Craxi - ha concluso - ha sempre fatto il suo dovere".
Prima di recarsi a Hammamet, nel corso dei suoi incontri in mattinata a Tunisi, Alfano tratterà con i suoi interlocutori i principali dossier bilaterali e internazionali, in particolare la lotta comune al terrorismo, la situazione libica, la gestione dei flussi migratori. E sarà anche l'occasione per confermare la comunanza di vedute tra Italia e Tunisia e la vicinanza del governo italiano alle istituzioni e alla popolazione tunisina, protagoniste dell'unico esempio di successo della 'primavera araba'. Il ministro si recherà anche al Museo del Bardo per un omaggio alle vittime dell'attentato del 18 marzo 2015, dove morirono anche quattro italiani.(ANSAmed).