Il memorandum "è solo un pezzo del progetto che dobbiamo sviluppare - ha detto Gentiloni -. Ne parleremo a Malta.
Sappiamo che se vogliamo dare forza e gambe" a questo progetto, "serve un impegno economico dell'Unione Europea, e "l'Italia lo ha già fatto" con fondi già destinati. "Oggi - ha proseguito il premier - è una giornata importante nei rapporti tra l'Italia e la Libia. Innanzitutto perché si conferma un'amicizia, una collaborazione" già in atto in questi mesi. Inoltre, "oggi si fa un passo ulteriore", ha proseguito, perchè "mette tutto l'impegno italiano a sostegno della Libia nel contrasto al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina di cui i nostri Paesi sono vittime. E' una piaga che colpisce la Libia e l'Italia e l'Europa e chi ne è vittima".
"Deve essere chiaro - ha concluso Gentiloni - che il memorandum che abbiamo firmato riguarda il nostro impegno per rafforzare le istituzioni libiche nel contrasto all'immigrazione clandestina. Parliamo ad esempio di polizia di frontiera, questo è solo un pezzo del progetto che dobbiamo sviluppare".
"Voglio dire ai libici - ha sottolineato da parte sua Serraj - che mai o poi mai faremo un accordo che intacchi la sovranità libica. La Libia è un paese di transito, non di origine, e questo è un accordo per proteggere anche i nostri confini". "Non è vero che consentiremo - ha puntualizzato - l'ingresso della missione navale europea Sophia nelle nostre acque territoriali. Vogliamo un comando unico congiunto per ammodernare la flotta libica, perché possa svolgere il suo ruolo nelle acque libiche".
"E' stato un incontro molto fruttuoso con Gentiloni - ha detto ancora il premier libico - la collaborazione tra di noi è strategica e basata sul rispetto reciproco e abbiamo un nuovo orizzonte. Sono in corso trattative per accordi economici utili ad entrambi i Paesi che forniranno soluzioni alla vita quotidiana dei cittadini". (ANSAmed).