Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tunisia: ondata di arresti eccellenti, è 'Mani Pulite'

Pugno duro contro corruzione grazie a stato emergenza

25 maggio, 10:41

Il premier tunisino  Youssef Chahed Il premier tunisino Youssef Chahed

TUNISI - "Nella guerra contro la corruzione non ci sono alternative: o la corruzione o lo Stato, o la corruzione o La Tunisia ed io ho scelto la Tunisia, come tutti i tunisini". Lo ha detto il premier Youssef Chahed a proposito dell'operazione che da due giorni sta portando agli arresti di decine di notabili in Tunisia, già battezzata dalla stampa locale "Mani Pulite" scritto in italiano, con riferimento alle vicende giudiziarie degli anni Novanta.

Si tratta di un'azione condotta in prima persona dal capo del governo di unità nazionale, dato che i provvedimenti di restrizione della libertà personale, secondo una norma prevista dallo stato di emergenza in vigore nel Paese, vengono adottati dal ministero dell'Interno e non dalla magistratura nel caso di minaccia alla sicurezza dello Stato. E tale è appunto qui intesa la corruzione.

I primi due arresti sono di persone legate a responsabili dell'establishment, l'imprenditore Chafik Jarraya e l'ex candidato alle ultime presidenziali, anch'egli imprenditore, Yassine Channoufi, entrambi per corruzione, malversazione e minaccia alla sicurezza dello Stato.

Da qui una serie di arresti a catena nei confronti di altri esponenti del mondo imprenditoriale, ex funzionari di stato e 'signori' del contrabbando, di cui le norme dello stato di emergenza rendono difficile accertare l'identità.

Secondo i media locali sarebbero una cinquantina i potenziali destinatari di misure cautelari, 36 invece i provvedimenti già emessi di divieto di espatrio. Particolarmente grave sarebbe, secondo alcune indiscrezioni, la posizione di Jarraya, sospettato di 'foraggiare' i manifestanti di Tataouine che hanno manifestata per circa un mese per chiedere occupazione e sviluppo, al fine di incitarli a commettere disordini. Ma è tutto il mondo politico ad essere in fibrillazione, poiché tra gli arrestati vi sono anche finanziatori di alcuni importanti partiti politici, con stretti legami con quel mondo.

I principali partiti della coalizione di governo, Nidaa Tounes ed Ennhadha si sono schierati subito dalla parte del premier, esprimendo sostegno all'iniziativa dell'esecutivo, e così hanno fatto altre formazioni come Jomhouri, Al Massar, Machrou Tounes .

Questa operazione giunge alcuni giorni dopo la testimonianza in tv del nipote dell'ex 'premier dame' Leila Ben Ali, Imed Trabelsi, in un'audizione pubblica davanti alla Commissione Verità e Dignità (Idv): qui l'ex rampollo della famiglia presidenziale ha descritto un sistema di corruzione all'epoca ben rodato grazie alla complicità di doganieri, alti funzionari e ministri. 

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati