(ANSAmed) - PRISTINA, 22 GIU - Per il generale italiano
Giovanni Fungo, comandante della Kfor, in Kosovo si deve far
fronte ad alcune sfide per la sicurezza, con la situazione
generale che nell'intera regione può diventare molto fragile e
instabile. Intervenendo a un dibattito sulla sicurezza nei
Balcani occidentali tenutosi dinanzi a una commissione del
Parlamento europeo a Bruxelles, il generale Fungo - stando ai
resoconti dei media a Pristina - si e' riferito in particolare
all'estremismo religioso, al radicalismo e al terrorismo,
risultato di povertà e disoccupazione, al problema dei migranti
e profughi e alla crescente influenza russa nella regione.
"Vi è una forte influenza della Russia nella regione, anche
se non ci sono prove su un coinvolgimento diretto di Mosca", ha
detto il comandante della Forza Nato in Kosovo. Un grosso
pericolo per la sicurezza, ha osservato Fungo, è legato al fatto
che nei prossimi mesi potranno far ritorno in patria i tanti
combattenti che dal Kosovo hanno raggiunto le formazioni
jihadiste islamiche in Siria e Iraq. Si calcola che siano oltre
300. Un altro elemento che potrebbe avere effetti negativi sulla
sicurezza, ha affermato il generale italiano, sono le inchieste
e i probabili processi che nei prossimi mesi il Tribunale
speciale dell'Aja potra' avviare per i crimini di guerra
compiuti da ex leader e combattenti dell'Esercito di liberazione
del Kosovo (Uck) durante il conflitto armato con i serbi a fine
anni novanta. "Tutti questi fattori, uniti all'incertezza
politica seguita al voto dell'11 giugno scorso e allo stallo nel
dialogo fra Belgrado e Pristina, minacciano senza dubbio la
sicurezza in Kosovo", ha detto il generale Fungo. (ANSAmed).