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Macron e Merkel con l'Italia sui migranti, muro dall'Est

Gentiloni 'soddisfatto' dal summit, che però non scioglie i nodi

23 giugno, 18:26

Belgium EU Summit Belgium EU Summit

BRUXELLES - Sulla crisi dei migranti i Paesi più intransigenti dell'Est Europa restano sulle loro posizioni di chiusura, ma l'Italia può incassare il sostegno di Angela Merkel e soprattutto di Emmanuel Macron nella sua battaglia per una maggiore condivisione delle responsabilità: è la sintesi di un vertice europeo che non decide nulla di concreto in merito ma ribadisce che la situazione nel Mediterraneo centrale "è grave".

"L'Italia è soddisfatta, ci si accontenta delle partite che si svolgono giorno per giorno", commenta il premier Paolo Gentiloni alla fine del summit con gli altri leader dei Paesi Ue. "In questi due giorni - dice - non si doveva risolvere il problema dei flussi ma affermare una serie di concetti", finiti poi nel documento conclusivo del vertice: maggiore impegno sul rifinanziamento dei fondi per l'Africa, più solidarietà con i Paesi in prima linea nel fronteggiare i flussi.
Una discussione non facile, che ha fatto slittare di oltre un'ora e mezza i lavori. A contribuire al ritardo anche la pausa decisa dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk per stemperare le tensioni sorte con il cosiddetto gruppo di Visegrad: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Dalla parte dell'Italia si schierano i pesi massimi. Macron,
al suo debutto al summit, fa un 'mea culpa' per un passato di cui non è responsabile: "Abbiamo mancato di equilibrio nella solidarietà - dice -: non abbiamo ascoltato l'Italia sull'ondata di migranti che stava arrivando". Merkel ammette che al vertice "non ci siamo concentrati su ricollocamenti e solidarietà perché sapevamo che non ci sarebbero stati progressi", ma assicura che "continueremo ad affrontare la questione".

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