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Passaggi migranti, come spiegare l'immigrazione ai tassisti

Natoli e Longo Bifano smontano con i fatti i pregiudizi diffusi

17 novembre, 20:08

(di Stefano Intreccialagli)

ROMA - Dieci conversazioni con i tassisti di tutto il mondo per superare le 'fake news' ed i pregiudizi sul fenomeno migratorio. Questa l'idea dietro a "Passaggi migranti", libro scritto dai giornalisti Chiara Longo Bifano e Stefano Natoli (edito da Castelvecchi), che analizza il tema della migrazioni e dei mutamenti sociali partendo appunto da un condensato di pubblica opinione quali sono i tassisti.

L'idea delle dieci conversazioni nasce da una breve storia emozionante con protagonisti un rifugiato, una donna e un tassista raccontata da Papa Francesco il 26 ottobre 2016. "Il nostro tentativo è stato quello di scrivere un libro di fatti, di numeri e di dati, ma da soli questi elementi non passano", spiega all'ANSA Chiara Longo Bifano. "Continuiamo a parlare di fake news, di mancanza di intermediazione, ma quello che manca completamente dal discorso è il dialogo reale, la parte esperienziale".

L'espediente narrativo del tassista significa "stare in un luogo chiuso con una persona che non fa altro che portare umanità da una parte all'altra delle città, dove si concentrano i migranti, per mettere su un dialogo che parte dai luoghi comuni del tassista, nati dalle conversazioni con tante persone", smontandoli grazie all'incontro.

Il primo dialogo, intitolato "Immigrazione all'Amatriciana", parla di "un tassista prevenuto che pensa che i migranti siano ospitati tutti negli alberghi a 4 stelle mentre gli italiani sono sotto le macerie del terremoto", quello nel Centro Italia del gennaio scorso. È da quel pregiudizio che nel dialogo vengono riportati i numeri reali dell'accoglienza in Italia.

"Non è un approccio facile, ma con il dialogo le soluzioni alla convivenza si trovano e la diffidenza viene smontata".

I dialoghi "sono storie reali costruite nelle città" del mondo, da Cracovia a Buenos Aires, da Milano a Bruxelles.

Inserite in apertura dei capitoli, le conversazioni sono seguite da "una riflessione molto densa, fatta di moltissimi dati di attualità, per sviluppare idee sulla situazione in Africa, sulla questione dei migranti negli Stati Uniti e in Europa", con l'attenzione concetrata in particolare "sull'Italia, sui numeri, sugli aspetti sociali ed economici".

Con una riflessione da giornalista e da scrittrice, Longo Bifano spiega che "i fatti sono fondamentali, ma da soli non arrivano alle persone, perché ormai il messaggio per arrivare deve avere un elemento emotivo", e questo espediente narrativo "consente un approfondimento", partendo da una storia "che apre il cuore".

Nelle conclusioni del volume, gli autori sottolineano che "l'immigrazione non si ferma", e che è necessario affrontare le cause, creare canali sicuri, cambiare narrazione del fenomeno, concedere la cittadinanza e combattere i pregiudizi: "il fenomeno migratorio è globale - sottolineano - e a livello globale va gestito".

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