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Strumenti di ebrei nel lager di Terezin suonano a Napoli

Usati da nazisti per propaganda, prima volta insieme al Mann

22 marzo, 19:50

NAPOLI - Tredici strumenti musicali che per la prima volta si esibiranno insieme, al termine di un lunghissimo viaggio dagli orrori di un campo di concentramento in Cecoslovacchia fino al Museo Archeologico di Napoli. E' questa la storia che evocheranno le note dell'Orchestra Multietnica di Arezzo in scena il 26 marzo a Napoli, nell'ambito della seconda edizione del FestivalMann, la rassegna artistica che si svolge nela sede del museo napoletano. Quegli strumenti venivano suonati dagli ebrei detenuti nel campo di Terezin e arrivano a Napoli grazie a Matteo Corradini, storiografo, che li ha ritrovati a uno ad uno e fatti restaurare.

"A Terezin - racconta ad ANSAmed - c'era il laboratorio di strumenti musicali di Pavel Zaloud, artigiano che li costruiva per le bande di Paese e le bande militari. Nel '42 i nazisti occupano la cittadina, istituiscono il ghetto e sfrattano tutti, anche Zaloud, requisendo gli strumenti musicali". Ma i tedeschi non disdegnano l'arte, soprattutto ad uso di propaganda: "Può sembrare strano - dice Corradini - ma i nazisti volevano dare all'esterno un'immagine tutto sommato positiva dei ghetti o dei campi di concentramento. Volevano accreditare agli occhi dell'Europa che gli ebrei erano sì prigionieri ma venivano trattati bene. E così diedero quegli strumenti agli ebrei internati e per qualche tempo diedero loro alcune finte libertà, solo per fare foto e filmati che venivano poi mostrati in giro per l'Europa". E gli ebrei a Terezin suonavano gli strumenti fatti da Zaloud.

Poi le cose precipitarono, la propaganda finì e gli strumenti finirono nel dimenticatoio. "Nel 2012 - racconta Corradini - ho trovato il primo clarinetto Zaloud in un mercatino, me l'hanno venduto come ferro vecchio. Lo feci sistemare ma precisai al restauratore che doveva suonare esattamente come allora, cercavo il suono delle sere di Terezin".

E proprio "Ninnananna per l'ultima notte a Terezin" è il titolo dello spettacolo che andrà in scena a Napoli, eseguito dai 13 strumenti ritrovati da Corradini nei mercatini di mezza Europa. "In scena ci saranno - spiega l'ebraista - tre clarinetti, due ottavini, un flauto traverso, una tambura bulgara, un mandolino, un oboe, due violini, una tromba, un flicorno basso. Ma in restauro ci sono anche un altro violino, clarinetto e un flauto".

L'ensamble si esibirà per la prima volta a Napoli, ma Corradini, che non suona, ha già riportato in vita quelle note con complessi più piccoli, una volta anche a Terezin: "Il 27 gennaio 2015 - ricorda - portammo un quartetto con gli strumenti di Zaloud a suonare a Terezin, tra il pubblico c'erano anche sopravvissuti del campo di concentramento, con noi venne anche Ben Kigsley che lesse un mio reading". E al Mann? "L'orchestra - cconclude - suonerà la musica scritta da Ilse Weber, un'ebrea boema che la compose mentre era internata a Terezin. Era la musica che ascoltavano gli ebrei lì dentro".

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