In un crescendo di tensione, Conte sceglie di non gettare altra benzina sul fuoco, pronto però a puntare ancora i piedi di fronte a nuovi eventuali trappoloni a Bruxelles. Al tavolo del vertice il premier porterà il piano italiano con i centri di protezione europei nei Paesi di origine e transito per la valutazione del diritto di asilo, l'incremento dei rapporti con i Paesi terzi per fermare i "traffici di morte" e il rafforzamento delle frontiere esterne. Un punto, quest'ultimo, condiviso dai Paesi di Visegrad più l'Austria che ieri a Budapest hanno rinsaldato il loro asse. Mentre il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk prosegue nel suo giro delle capitali - oggi sarà a Vienna, poi a Budapest, mentre le tappe di Berlino, Londra e Parigi sono rimandate alla prossima settimana - nella speranza di riuscire a disinnescare la bomba ad orologeria del dossier migranti pronta ad esplodere sul tavolo del Consiglio europeo di fine mese.(ANSAmed).
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In un crescendo di tensione, Conte sceglie di non gettare altra benzina sul fuoco, pronto però a puntare ancora i piedi di fronte a nuovi eventuali trappoloni a Bruxelles. Al tavolo del vertice il premier porterà il piano italiano con i centri di protezione europei nei Paesi di origine e transito per la valutazione del diritto di asilo, l'incremento dei rapporti con i Paesi terzi per fermare i "traffici di morte" e il rafforzamento delle frontiere esterne. Un punto, quest'ultimo, condiviso dai Paesi di Visegrad più l'Austria che ieri a Budapest hanno rinsaldato il loro asse. Mentre il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk prosegue nel suo giro delle capitali - oggi sarà a Vienna, poi a Budapest, mentre le tappe di Berlino, Londra e Parigi sono rimandate alla prossima settimana - nella speranza di riuscire a disinnescare la bomba ad orologeria del dossier migranti pronta ad esplodere sul tavolo del Consiglio europeo di fine mese.(ANSAmed).