"Non possiamo non dirci europei, anche se a guardare le cronache sembrerebbe a volte di dover pensare il contrario", ha affermato il ministro degli Esteri. "Anche chi critica - ha aggiunto - ed è scettico verso l'Europa sviluppa forme di ragionamento fondamentalmente europee: è europeo anche lui, anche lei".
Secondo Moavero "non ce ne rendiamo conto appieno, ma tutti noi europei abbiamo sviluppato una sorta di sentimento di affiliazione europea, che se ci riflettiamo si è affiancato, sovrapposto al sentimento nazionale e locale che ognuno di noi ha". L'Unione europea non è stata in grado di cambiare quando era il momento perché è mancata "la lungimiranza che caratterizza i leader di razza, quella lungimiranza che avevano i leader degli anni '50. Ora siamo prigionieri di una quotidianità molto complicata", ha aggiunto Moavero. (ANSAmed).