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Shoah: a Gerusalemme il 16 ottobre ricordato da testo Attias

Della Pergola,rappresentazione forte contro rischio ripetitività

16 ottobre, 15:33

(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 16 OTT - Anche quest'anno la grande razzia degli ebrei romani del 16 ottobre del 1943 è stata ricordata in Israele dalla Comunità italiana di origine ebraica. Ma a differenza degli anni scorsi - e vista la festività in corso di Sukkot - questa volta non c'e' stata la tradizionale cerimonia a Yad Vashem, il Memoriale della Shoah a Gerusalemme, bensì la rappresentazione, lo scorso 12 ottobre, del testo teatrale '13419 la necessità del ritorno'. Un atto unico, scritto, diretto e interpretato dall'attore ebreo romano Roberto Attias. "Sono convinto - ha spiegato Sergio Della Pergola, presidente della Comunità degli ebrei di origine italiana - che a volte una rappresentazione scenica possa arrivare meglio al cuore di uno spettatore, ponendo domande importanti alle quali difficilmente non si da risposta". "Quest'anno - ha aggiunto - c'era un contrasto tra Sukkot, che in Israele è una settimana di festa, e la memoria del 16 ottobre. Abbiamo scelto così di separare le due cose, senza rinunciare tuttavia a ricordare la deportazione degli ebrei romani che in Italia è stata la maggiore, e più clamorosa, azione nazista avendo riguardato circa il 20% di tutto quello che è avvenuto durante la Shoah nel paese".

"Il lavoro di Attias, che ha una lunga esperienza di lavoro in questo campo e che si basa su un'attenta documentazione storica, ci è apparso - ha proseguito - tra i più adatti a ricordare quella tragica vicenda e l'abbiamo programmato anche grazie ad un accordo con l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, diretto da Fabio Ruggirello. Ed è stato un successo". La scelta di ricordare attraverso una rappresentazione teatrale - a giudizio di Della Pergola - può anche mettere a riparo da una "certa ripetitività e stanchezza delle commemorazioni classiche.

"Siamo in Israele e la memoria è più viva e intensa che altrove.

Basti pensare - ha spiegato - che sono molte le date importanti in questo contesto: il 27 gennaio che nel mondo segna il Giorno della Memoria, Yom Ha Shoah (di norma a fine aprile-primi di maggio) ricorrenza israeliana per eccellenza, poi il 16 ottobre ricordato dalla Comunità italiana. Esiste dunque un rischio di ripetitività nei discorsi commemorativi ma questo non deve e non può impedire il dovere della memoria, magari anche ripensando i modi per meglio trasmettere ai giovani". "Quella con Attias - assieme al lato emotivo e artistico e alla fedeltà dello spaccato umano e politico - è stata una profonda dimensione pedagogica e didattica. Una maniera di ricordare - ha concluso - che dovrebbe essere replicata nelle scuole e nelle università".

(ANSAmed).

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