Le riproduzioni in mostra al Cairo in un allestimento a cura di Paolo Vanino dell'Iic sono rappresentative di temi ricorrenti nella produzione cinematografica felliniana: l'eros, il viaggio, la storia, il potere, la moda, il cinema, l'arte, la letteratura, la società italiana.
Come un esercizio quotidiano, ogni mattina Fellini si era abituato a riportare nel diario i sogni della notte precedente attraverso disegni o, come lui li definiva, "segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati". Vi compaiono figure e personaggi, circostanze e temi ispiratori dei suoi film e ci sono frasi e dialoghi a cui si aggiungono commenti o didascalie, ricorda il comunicato.
Si tratta di "un libro unico, un viaggio attraverso il mondo fantastico di una mente geniale, una testimonianza straordinaria di libera creatività", ha sottolineato il direttore dell'Iic cairota, Davide Scalmani.
"È un diario ma anche una specie di storyboard. Contano molto le esperienze di Fellini come vignettista e umorista, ma il diario è anche profondamente innovativo e anticipa di qualche decennio il linguaggio della graphic novel. E' un'opera che nasce dall'assoluta libertà di un artista che sa di poter giocare con se stesso e con il mondo; una raccolta di segni, figure, note che cresce nel tempo fino a formare una mappa dell'universo estetico e simbolico del suo autore, una specie di libro segreto in cui potrebbe essere racchiusa la formula del suo genio creativo", ha aggiunto Scalmani.
Singolare è anche la coincidenza che lo spunto di questa opera venga dalla psicologia analitica, giacché lo stesso Carl Gustav Jung aveva tenuto un suo diario, conosciuto come "Liber Novus", arricchito da straordinarie immagini e disegni simbolici che è stato reso pubblico solo nel 2009 e del quale dunque Fellini ignorava l'esistenza, ha notato ancora il direttore dell'Iic definendo il diario "una narrazione in progress, perché Fellini rielaborava i fogli con integrazioni e interventi di forbici e colla in un continuo arricchimento e aggiustamento di un documento che da strumento di autoanalisi finisce col diventare un straordinario libro d'artista".
Il "Libro dei sogni", acquistato dalla Fondazione Fellini nel 2006 e devoluto al Comune di Rimini nel 2015, consta di due volumi contenenti oltre 400 fogli. Le immagini sono state messe a disposizione dell'Iic dal Comune di Rimini che ne detiene la proprietà materiale e la contitolarità dei diritti, assieme all'erede Francesca Fabbri Fellini, riferisce il comunicato.
(ANSAmed).