(ANSAmed) - ROMA, 21 GEN - La villa che guarda il Circo
Massimo, la grande dimora progettata da Clemente Busiri Vici,
per i romani è sempre e solo stata 'la casa di Albertone'. Ora
aprirà le porte per la prima volta dal 7 marzo al 29 giugno per
una grande mostra su Alberto Sordi per la quale c'è già un boom
di prenotazioni. Oltre 10mila persone da tutt'Italia hanno già
prenotato per partecipare all'esposizione organizzata per il
centenario della nascita dell'artista. Tra le anticipazioni,
date nel corso di una conferenza stampa con la sindaca Virginia
Raggi, la presenza di una sezione della mostra dedicata al
rapporto di Sordi con le donne e un'altra al "Sordi
benefattore". All'esterno di piazzale Numa Pompilio, davanti
alla casa di Sordi, è previsto anche uno spazio per vedere i
suoi film. "Lavoriamo a questo progetto da un anno. Abbiamo
trovato materiali incredibili, grazie di cuore alla sindaca per
l'aiuto", le parole del curatore Alessandro Nicosia. "E' un
appuntamento importante per Roma e per l'Italia intera - ha
detto la sindaca Virginia Raggi -. Sordi ha sempre valorizzato
il grande rapporto con il pubblico sin da giovane quando diceva
di fare un po' la fame. Poi è diventato il personaggio che tutti
noi conosciamo. La delicatezza è stato il suo segno distintivo
nel rappresentare il romano, il romano medio. Questo ce lo ha
reso una persona quasi di famiglia. Questa mostra è un modo con
cui ringraziamo Alberto Sordi". Per la soprintendente Daniela
Porro "con la grande mostra dedicata a Sordi, Roma celebra uno
dei suoi figli più belli e più amati". L'esposizione è stata
promossa dalla Fondazione Museo Alberto Sordi con Roma Capitale
e la Regione Lazio e con il riconoscimento del Mibact.
A portare, durante la presentazione ai Musei Capitolini, il
suo ricordo dell'attore è stata Catherine Spaak. "Ho girato con
Alberto 'Io e Caterina', anche se Caterina non ero io. La prima
volta sul set ci siamo guardati non dico come cane e gatto ma
come persone da conquistare. Ci siamo guardati e abbiamo girato
le prime scene senza trasporto o amicizia. Poi arrivò una scena
in cui io dovevo schiaffeggiarlo. Io non ero abituata a usare le
mani, ero imbarazzata, cosi' lo schiaffo venne malissimo.
Ripetemmo la scena varie volte. A un certo punto lui mi diede
uno schiaffo e io glielo ridiedi. Abbiamo iniziato a
schiaffeggiarci per 10 minuti e siamo diventati amici", ha
ricordato l'attrice. Durante la conferenza c'è stato spazio per
un florilegio delle celebri battute di Albertone, scanzonate ma
sempre umane. Dal celebre 'Lavoratori' dei Vitelloni a
'Signorina Margherita' passando per 'Maccarone mi hai provocato
e io ti distruggo' di Un americano a Roma fino a 'Ce l'hai una
casa? Vattene a casa'. Per celebrarlo questa volta andremo a
casa sua.(ANSAmed).