(ANSAmed) - ROMA, 26 GIU - Per la prima volta in cinque anni,
l'Italia non è più tra i primi 5 Paesi d'accoglienza dei
migranti nell'Unione europea. È quanto emerge dal rapporto
annuale dell'Agenzia Ue per l'asilo (Easo) sul 2019.BRUXELLES -
Tornano a salire per la prima volta dal 2015 le domande d'asilo
nell'Ue: nel 2019 sono state 740mila, in aumento dell'11% sul
2018. Ma, per la prima volta in cinque anni, l'Italia non è più
tra i primi 5 Paesi d'accoglienza. Emerge dal rapporto annuale
dell'Agenzia Ue per l'asilo (Easo). Le domande si sono
concentrate per oltre la metà in Germania (165.615), Francia
(128.940) e Spagna (117.795). Segue a distanza la Grecia, con
77.275 richieste. Quinto il Regno Unito (44.835 domande
ricevute), che scalza l'Italia (43.770, -27% rispetto al
2018).Aumento delle richieste di asilo in UeA fronte di un forte
calo della migrazione irregolare sulla rotta del Mediterraneo
centrale, l'aumento delle richieste di protezione internazionale
- osserva l'Easo - è in parte dovuto al boom di domande
presentate dai cittadini del Venezuela e di altri Paesi
dell'America latina. Proprio i venezuelani, con 46mila
richieste, risultano terzi tra le nazionalità che più hanno
fatto domanda di asilo (+103% rispetto all'anno precedente). In
testa si confermano i siriani (80mila domande) e gli afghani
(61mila).In Spagna aumento del 100% delle domande nel 2019Le
difficili condizioni politiche in Venezuela e nel Sud America
hanno fatto impennare le domande presentate in Spagna (aumentate
di oltre il 100% rispetto al 2018) poiché, sottolinea l'Agenzia
Ue, "spesso la lingua e i rapporti culturali possono svolgere un
ruolo nella scelta del Paese in cui presentare domanda". Tra le
altre tendenze migratorie, l'Easo registra inoltre che oltre un
quarto della domande complessive presentate (188.500) arriva dai
cittadini dei Paesi dispensati dall'obbligo di visto nell'area
Schengen: è il caso dei Balcani occidentali e dei Paesi del
partenariato orientale, tra cui l'Ucraina. (ANSA).