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Migranti: delegazione Ministero visita Ventimiglia

Sindaco, basta situazioni illegalità

03 luglio, 13:36

(ANSAmed) - ROMA, 03 LUG - Una delegazione del ministero dell'Interno italiano ha visitato l'area di Ventimiglia per analizzare le strategie per contenere i flussi migratori su quel territorio al confine con la Francia. Nell'occasione, il sindaco della città di confine ha lanciato un appello alle istituzioni a fermare le situazioni di illegalità dei migranti nell'area.

VENTIMIGLIA - "Siamo consapevoli di essere in una città di confine ma non possiamo continuare a essere portatori di situazioni di illegalità o di continuo arrivo di persone che vogliono andare in Francia e vengono continuamente respinte". Lo ha detto il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, a margine di una ispezione realizzata giovedì a Ventimiglia da una delegazione del ministero dell'interno italiano per analizzare la situazione dell'area e visitare il centro di accoglienza del Parco Roya. "Chiediamo un intervento definitivo - ha aggiunto il primo cittadino - Questo è un campo di transito, che però c'è da cinque anni e non è più di transito. Non vogliamo assolutamente che diventi un campo di accoglienza. Per il transito dei migranti ok ma ora che il transito non c'è chiedo che cosa ne sarà fatto. Desideriamo un intervento particolare per Ventimiglia, perché la qualità della vita deve migliorare".

Secondo Scullino: "il fatto che sia arrivata da Roma una commissione presieduta da un prefetto, quindi finalizzata a trovare una soluzione per la città è motivo di tranquillità, mi auguro che si arrivi a una soluzione definitiva".

42 ospiti su 460 posti nel Campo Roya "Sono 42 gli ospiti del centro di accoglienza del Campo Roya di Ventimiglia, in prevalenza bengalesi, pachistani, nigeriani e sudanesi. Sono 39 uomini e tre donne", ha spiegato la coordinatrice del centro gestito dalla Croce Rossa, Marsha Cuccuvè, a margine della visita della delegazione del dipartimento. Cuccuvè ha sottolineato che la capienza del campo è di 460 ospiti, anche se dal 16 aprile, momento in cui è stata dichiarata la quarantena per un migrante, non si registrano più ingressi. Il prefetto di Imperia, Alberto Intini, aveva sottolineato non molto tempo fa che il centro sarebbe rimasto chiuso per motivi sanitari.

Le strategie per contenere i flussi Dopo il sopralluogo del territorio, la delegazione si è recata in Prefettura, a Imperia, per un incontro istituzionale, alla presenza delle maggiori cariche della provincia, per decidere le strategie di contenimento dell'immigrazione. "La prospettiva che vogliamo è semplice e dovrà essere sintetizzata in un documento, che le istituzioni si sono impegnate a realizzare quanto prima: individuare non tanto una struttura, ma un modulo flessibile di transitorietà per evitare bivacchi a Ventimiglia", ha detto il prefetto Michele Di Bari, a capo della delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell'Interno, al termine del vertice. Le strategie che saranno adottate dal ministero per contenere i flussi verranno comunicate nei prossimi giorni, ma, secondo quanto appreso, le ipotesi riguardano un 'alleggerimento' del centro di accoglienza di Parco Roya, un incremento della presenza di forze dell'ordine in città e, in ultimo, impedire l'arrivo di nuovi migranti al confine. "E ciò non riguarda soltanto la permanenza di migranti a Ventimiglia - ha aggiunto Di Bari, riferendosi al modulo flessibile di transitorietà - quanto i controlli incrementati e resi efficienti attraverso un modulo che vede impegnate le tre forze di polizia. A fine settembre ci rivedremo di nuovo, nel frattempo speriamo che la situazione Covid si affievolisca per alleggerire completamente la struttura del Parco Roya".

(Il prefetto Michele Di Bari, a capo della delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell'Interno, in visita al centro di accoglienza del Campo Roya a Ventimiglia. 2 luglio 2020. PHOTO ANSA) (ANSA).

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