(ANSAmed) - TUNISI, 22 DIC - Promuovere e sviluppare sistemi
di trattamento naturali a basso costo per una gestione
sostenibile delle acque reflue e dei fanghi, minimizzando i
rischi connessi al loro impiego agricolo nelle zone periferiche
delle aree costiere mediterranee. Questo l'obbiettivo del
progetto Tresor (Traitement des Eaux usées et des boues
résiduaires par filtres plantés et usage agricole durable),
finanziato nell'ambito del Programma ENI di cooperazione
transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020 che ha preso il via
nei giorni scorsi con un incontro virtuale con cui sono state
formalmente avviate le attività di ricerca e sperimentazione.
Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da Institut
National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forêts - Inrgrf
(Tunisia), Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente
(Unict-Di3a, Italia), Comune di Scicli, Assessorato Regionale
dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca
mediterranea - Assagri (Palermo, Italia), Centre de Recherches
et des Technologies des Eaux -Certe (Tunisia), Institut National
de la Recherche Agronomique de Tunisie - Inrat (Tunisia). Nella
regione Mediterranea, infatti, la degradazione delle risorse
idriche, sia in termini di quantità che di qualità, rende sempre
più urgente il ricorso a risorse non convenzionali, come le
acque reflue. Per questo motivo, il progetto promuove l'utilizzo
di trattamenti naturali e a basso costo, come la fitodepurazione
che, inseriti in approcci integrati, valorizzano i nessi
acqua-energia-agricoltura e i principi dell'economia circolare,
garantendo alti livelli di sostenibilità ambientale ed
economica. (ANSAmed).