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Zaki: sorella, ora soffre anche di sinusite

Marise, un compagno di cella ha avuto sintomi Covid

24 marzo, 17:39

(ANSAmed) - IL CAIRO, 24 MAR - Oltre al mal di schiena che lo tormenta da mesi dato che continua a dormire per terra, ora Patrick George Zaki sta soffrendo anche di sinusiti allergiche e c'é inquietudine in quanto uno dei suoi compagni di cella ha avuto sintomi che fanno pensare al Covid. Lo studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere al Cairo da oltre un anno inoltre sta diventando sempre più depresso anche se cerca di mostrarsi forte. Lo ha riferito all'ANSA sua sorella, Marise George.

"Ha forti dolori alla schiena", ha scritto la giovane confermando un malessere lamentato da Patrick già almeno da dicembre. "Inoltre attualmente, con le tempeste di sabbia che ci sono state in Egitto, soffre di sinusiti allergiche", ha aggiunto. Pur senza poter precisare il numero di reclusi che vivono con lui "dato che alcuni vengono rilasciati", Marise ha dichiarato che "di recente abbiamo sentito che uno dei suoi compagni di cella mostrava sintomi gravi; ma non si può esserne sicuri perché il detenuto non è stato sottoposto a un test PCR", a un tampone molecolare, e quindi "non c'è stato modo di confermare che si trattasse di Covid-19".

"Ultimamente Zaki sta diventando sempre più depresso, sentendosi bloccato e vivendo nell'incertezza su quando tutto questo finirà. Tuttavia sta cercando di sembrare forte", ha scritto Marise riferendo che il fratello "dorme sempre sul pavimento perché la struttura della prigione di Tora in cui si trova non ha letti. Non sappiamo su quante coperte dorma, ma in precedenza gli abbiamo potuto dare solo due coperte". "Per quanto ne sappiamo", Patrick "ha due ore di aria al giorno; ma dal giovedì pomeriggio al sabato mattina è rinchiuso e quindi non può uscire all'aperto tutto venerdì", ha riferito ancora la sorella. A proposito dei libri di cui dispone lo studente dell'Alma Mater di Bologna, Marise ha ricordato che "durante i primi 6 mesi di lockdown, quando le visite non erano consentite, il più delle volte non ci permettevano di inviargli alcun libro.

Ma ora che ci è permesso inviargli cose, presumiamo abbia al massimo 5-7 libri", ha aggiunto. Circa l'alimentazione, la sorella ha riferito che Patrick "mangia il cibo che mamma può mandargli ogni settimana e, se lo finisce, lo compra alla mensa del carcere".(ANSAmed).

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