CATANIA - Nuova attività parossistica dalla notte scorsa sull'Etna, la 17esima dal 16 febbraio scorso, con fontana di lava ed emissione di cenere dal cratere di sud-est. La nube eruttiva, stimano gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania, ha superato i 9.000 metri sul livello del mare con cenere e lapilli che si dirigono in direzione sud-sud-ovest. Il fenomeno è accompagnato da fontana di lava e violenti boati che si sentono anche da grandi distanze. Continua anche l'attività effusiva: il trabocco lavico dall'orlo orientale del cratere di sud-est è ancora alimentato e si riversa nell'alta parte della Valle del Bove, con il fronte avanzato che si attesta a circa 2.600 metri sul livello del mare. La colata che si dirige verso sud-est è anch'essa alimentata e si riversa nella parte occidentale della Valle del Bove con il fronte che ha raggiunto circa quota 2.000 metri. Il flusso lavico che si espande in direzione sud-ovest è alimentato e il fronte sembra attestarsi a circa 2.600 metri sul livello del mare.
L'attuale fase eruttiva del vulcano attivo più alto d'Europa ha avuto ripercussioni sul traffico aereo locale. L'Ingv-Oe ha chiesto la chiusura degli spazi aerei e all'aeroporto di Catania Fontanarossa sono al momento quattro i voli in arrivo dirottati all'aeroporto internazionale di Palermo "Falcone Borsellino". Si tratta di quattro voli Ryanair da Bergamo, Bologna, Milano Malpensa e Pisa.