A pagare il prezzo più salato sono - sottolinea Coldiretti - le strutture impegnate nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir con la cancellazione di molti eventi legati al Natale e Capodanno nelle località turistiche, a partire dalle tradizionali feste in piazza. In montagna gli effetti si fanno però sentire sull`intero indotto delle vacanze, dall`attività dei rifugi alle malghe fino alle aziende agricole con le attività di allevamento e coltivazione impegnate a garantire le forniture alimentari.
Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che - continua la Coldiretti - svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l`abbandono e lo spopolamento.
Un numero crescente di italiani sta ripensando i programmi iniziali magari organizzando una vacanza di prossimità soprattutto nei piccoli borghi che - sottolinea la Coldiretti - consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati. Questo fenomeno è favorito anche - continua Coldiretti - dalla diffusione capillare nei piccoli comuni di una rete composta da 24mila strutture agrituristiche con 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola secondo Campagna Amica Terranostra.
(ANSAmed).