Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Kosovo: sette anni indipendenza, piu' ombre che luci

Poverta' e esodo di massa, istituzioni in crisi

17 febbraio, 10:19

(ANSAmed) - PRISTINA, 16 FEB - Il Kosovo celebra oggi il settimo anniversario della proclamazione d'indipendenza dalla Serbia in una situazione ancora critica e difficile sotto l'aspetto politico ed economico e con tassi di corruzione e criminalita' ancora molto elevati. Poverta' diffusa e disoccupazione intorno al 40% hanno indotto negli ultimi mesi decine di migliaia di kosovari di etnia albanese a lasciare il Paese alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita, chiedendo invano asilo in vari Paesi Ue del nord Europa, in primo luogo Germania, Austria, Svezia, Francia. Un esodo di massa che ha suscitato allarme e preoccupazione anche in Serbia, che i kosovari attraversano per raggiungere l'Ungheria e gli altri Paesi comunitari. Belgrado, che non ha mai riconosciuto l'indipendenza di Pristina, ha chiesto l'intervento della Ue, sostenendo che ne' Serbia ne' Ungheria sono Paesi di destinazione finale dei migranti kosovari. Assistenza hanno garantito Austria e Germania, che hanno inviato proprie squadre di agenti e mezzi sofisticati di controllo alla frontiera serbo-ungherese. Osservatori e analisti a Pristina sottolineano al tempo stesso la crisi che vivono le principali istituzioni del Paese: parlamento, governo e magistratura, cosa questa dimostrata dal lungo vuoto politico vissuto dal Kosovo dopo le elezioni di giugno e dalla estrema difficolta' di formare un nuovo governo.

Il Kosovo, dove a fine anni novanta si combatte' una sanguinosa guerra fra guerriglia indipendenstista albanese e forze serbe, con oltre 13 mila morti e decine di migliaia di profughi, proclamo' unilateralmente la propria indipendenza il 17 febbraio 2008. Finora e' stato riconosciuto da 108 Paesi (sui 193 rappresentati all'Onu), compresi Usa e 23 dei 28 stati membri della Ue, Italia compresa . Non hanno riconosciuto l'indipendenza di Pristina Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia. Oltre il 90% dei due milioni di abitanti del Kosovo e' di etnia albanese e religione musulmana. La minoranza serba, forte di 120 mila persone di religione cristiano-ortodossa, e' concentrata nel nord del Kosovo e nelle tante enclavi sparse nel Paese. Tre anni fa Belgrado e Pristina hanno avviato un dialogo politico con la mediazione Ue, culminato con un accordo sulla normalizzazione dei rapporti firmato a Bruxelles nell'aprile 2013, e che ha facilitato la strada verso l'integrazione europea di Serbia e Kosovo. (ANSAmed)
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati