In varie interviste e in un intervento oggi al parlamento di Pristina, che ha tenuto una seduta solenne alla presenza, fra gli altri, del premier albanese Edi Rama, Thaci ha sottolineato il grande contributo dato dalla parte kosovara al dialogo sulla normalizzazione dei rapporti con Belgrado.
"Il Kosovo giorno per giorno si rafforza come stato sovrano", ha detto, annunciando l'intenzione di Pristina di presentare quest'anno nuovamente domanda di adesione all'Unesco (cosa questa fortemente avversata dalla Serbia e che lo scorso anno non era passata per pochi voti), e anche al Consiglio d'Europa.
Per la liberalizzazione dei visti ai cittadini kosovari diretti nei Paesi Ue, ha osservato il presidente, il Kosovo ha soddisfatto tutti i criteri tranne uno: la ratifica dell' accordo sulla demarcazione della linea di frontiera con il Montenegro. Bilanci positivi per il Kosovo sono stati tracciati in parlamento anche dal premier, Isa Mustafa, che ha fatto riferimento in particolare al forte tasso di crescita economica registratosi negli ultimi anni. Secondo la Banca mondiale, nel 2016 il Pil del Kosovo è salito del 3,6%, ma molto alto resta il tasso di disoccupazione attestata, secondo dati ufficiali, quasi al 33%. A migliaia scelgono la via dell'emigrazione. Corruzione e criminalità restano ancora a livelli allarmanti. Difficile resta la situazione politica interna, con l'opposizione nazionalista - contraria a ogni contatto e intesa con Belgrado - che per mesi ha ostacolato i lavori parlamentari anche con il lancio di lacrimogeni in aula.
Tra i successi più recenti di questo primo scorcio di indipendenza, la dirigenza ha indicato fra l'altro l'ammissione del Kosovo nella Uefa e nella Fifa, con la possibilità di disputare le qualificazioni per i Mondiali di calcio del 2018 in Russia, e l'ottenimento del prefisso telefonico internazionale +383. Cosa, questa, che tuttavia incontra l'opposizione di Belgrado, che parla di 'prefisso territoriale' e non internazionale, come avviene per la Cina e i suoi territori di Hong Kong e Macao e le Isole Falkland per la Gran Bretagna.
Finora sono stati 113 i Paesi (sul totale di 193 rappresentati all'Onu) che hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo, compresi Usa e Italia. Oltre alla Serbia rifiutano il riconoscimento Russia, Cina e cinque stati membri della Ue - Spagna, Romania, Grecia, Cipro e Slovacchia. (ANSAmed).