(ANSAmed) - PRISTINA, 9 GIU - In un'atmosfera di persistente
crisi economica, di dura contrapposizione politica interna e di
accresciuta tensione e irrigidimento con Belgrado, in Kosovo si
vota domenica in elezioni politiche anticipate alle quali
osservatori e analisti guardano con interesse per la futura
dirigenza che dovra' confrontarsi con le sfide impegnative
difronte al piccolo Paese balcanico. La breve ma intensa
campagna elettorale che si chiude oggi a mezzanotte si e'
concentrata sui temi economici e sociali, con le promesse di
tutti i partiti e schieramenti di ridurre la disoccupazione
sempre a livelli molto elevate (oltre il 30%), sostenere le
imprese e i produttori, aumentare salari e pensioni, migliorare
la situazione in campo sanitario e dell'istruzione. La Ue con
insistenza chiede da parte sua a Pristina di intensificare e
rendere piu' efficace la lotta alla corruzione dilagante e alla
criminalita', che e' una delle ultime condizioni chieste al
Kosovo per la liberalizzazione dei visti ai propri cittadini
verso i Paesi dell'Unione. L'altra e' la ratifica dell'accordo
con il Montenegro sulla demarcazione della linea di confine fra
i due Paesi, un punto questo sul quale l'opposizione
nazionalista e radicale in Kosovo resta irremovibile sul suo no
sostenendo che con tale accordo il Paese perde una parte del suo
territorio. Lo ha dimostrato bloccando per mesi in tutti i modi
i lavori parlamentari, anche con l'uso di gas lacrimogeni in
aula. E lo stesso voto anticipato e' il risultato della sfiducia
al governo di Isa Mustafa votata dal parlamento nelle scorse
settimane su proposta delle forze di opposizione. I candidati
alla carica di premier sono tre, due in rappresentanza delle
principali coalizioni politiche, il terzo e' leader del
movimento nazionalista e radicale Autodeterminazione, che corre
da solo. La prima coalizione raggruppa il Partito democratico
del Kosovo (Pdk,leader Kadri Veselj), l'Alleanza per il futuro
del Kosovo (Aak, Ramush Haradinaj) e il movimento Nisma (Fatmir
Limaj), con candidato premier Haradinaj; della seconda fanno
parte la Lega democratica del Kosovo (Ldk, Isa Mustafa),
l'Alleanza per il Kosovo (Akr, Begjet Pacolli) e Alternativa
(Mimoza Kisari) che ha candidato alla guida del governo il
professore di economia Abdullah Hoti. Il terzo candidato premier
e' Albin Kurti, leader del movimento Autodeterminazione. Un
ultimo sondaggio vede in testa la prima coalizione di Haradinaj,
ex leader Uck e acerrimo nemico dei serbi, con oltre il 40%
delle intenzioni di voto, rispetto al 30% circa di cui e'
accreditata l'altra coalizione di Hoti, mentre
Autodeterminazione di Kurti e' attestata al 19%. I serbi, che
sono circa 120 mila sul totale di 2 milioni di abitanti in
stragrande maggioranza di etnia albanese e religione musulmana,
si presentano alle elezioni disuniti, con varie liste e partiti.
(ANSAmed)