Parlando a una tavola rotonda ieri sera a Pristina, Thaci - lui stesso in passato tra i leader dell'Uck - ha parlato del Tribunale speciale come di una 'ingiustizia storica' nei confronti del Kosovo, sottolineando di aver acconsentito alla sua creazione per mantenere la partnership strategica con Usa, Ue e Nato. Ma in sostanza si e' trattato di una truffa - ha lamentato il presidente.
Secondo Thaci la comunità internazionale aveva promesso, in cambio dell'assenso al Tribunale, di accelerare l'adesione del Kosovo al Consiglio d'Europa, di varare la liberalizzazione dei visti, di appoggiare Pristina per l'ingresso nell'Unesco, di poter formare le proprie Forze armate e di facilitare nuovi riconoscimenti dell'indipendenz. "Pristina ha mantenuto la promessa accettando la creazione del Tribunale, ma la comunità internazionale non ha mantenuto neanche una delle sue promesse", ha affermato Thaci secondo il quale, al contrario, il cammino europeo del Kosovo e' stato reso più difficile.
Si e' trattato del primo attacco aperto da parte del presidente kosovaro al nuovo Tribunale. "Come presidente sono impegnato all'accertamento della verità e al raggiungimento della riconciliazione. Ma il Tribunale speciale cercherà solo di fare giustizia andando però verso l'ingiustizia che fu compiuta in Kosovo", ha detto Thaci, sottolineando come la creazione del Tribunale speciale sarebbe stata dettata più da una necessità politica della comunità internazionale che non dalla voglia di fare veramente giustizia.
In segno di protesta per le affermazioni del presidente, l'ambasciatore britannico a Pristina Ruairi O' Connell, presente alla tavolta rotonda, ha lasciato la sala. Le prime imputazioni del Tribunale speciale per i crimini dell'Uck, che ha sede all'Aja, sono attese per la fine dell'anno, e Thaci - insieme ad altri dirigenti attuali ex appartenenti all'Uck - rischia di eseere messo sotto accusa. (ANSAmed)