(ANSAmed) - BELGRADO, 13 OTT - I Balcani hanno bisogno di
stabilita', la Serbia puo' dare in questo un contributo
importante e costruttivo ponendosi come fattore di pace, ma
Belgrado deve "confrontarsi con la realta'" riconoscendo il
Kosovo. Ad affermarlo e' il nuovo ministro degli esteri kosovaro
Behgjet Pacolli che, in una intervista oggi al quotidiano
belgradese Blic, parla di rispetto reciproco, collaborazione
costruttiva e "accettazione della realta' nel senso che esistono
due Paesi che devono costruire il futuro per i propri
cittadini". La Serbia si rifiuta di riconoscere l'indipendenza
proclamata dal Kosovo il 17 febbraio 2008, appoggiata in questo
da Russia, Cina e cinque dei 28 paesi Ue - Spagna, Grecia,
Romania, Cipro e Slovacchia. A riconoscere Pristina sono stati
finora 114 stati dei 193 rappresentati all'Onu, compresi Usa,
Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. Per Pacolli - ricco
imprenditore noto in Italia per essere stato in passato per
alcuni anni marito della cantante Anna Oxa, pugliese di origini
albanesi - la Serbia ha avuto tradizionalmente un ruolo
rilevante e positivo nei Balcani, ma purtroppo e' stata anche
'un fattore di distruzioni e spargimento di sangue nel ventesimo
secolo". I serbi sono brave persone, ha osservato, ma quelli che
hanno compiuto crimini di guerra devono risponderne davanti ai
giudici. Sottolineando come in Kosovo la comunita' serba goda
dei piu' ampi diritti rispetto a tutte le altre minoranze in
Europa, Pacolli ha detto che la nuova Associazione delle
municipalita' serbe in Kosovo, reclamata a gran voce da
Belgrado, verra' formata molto presto e "in osservanza della
costituzione" del Kosovo. La priorita' di Pristina, ha
affermato, e' l'integrazione in Ue e Nato. "Oggi lo stato del
Kosovo e' riconosciuto internazionalmente dalla maggioranza dei
Paesi democratici", ha detto il ministro degli esteri.
(ANSAmed)