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Kosovo: Dacic a Pristina, 'basta mentire su comunità serbi'

'Dicano chiaro se la vogliono e meno. Mai sì a indipendenza'

09 marzo, 11:48

(ANSAmed) - BELGRADO, 9 MAR - Sulla questione del Kosovo Pristina e la comunità internazionale mentono continuamente con Belgrado e con il presidente serbo Aleksandar Vucic, e il loro obiettivo non e' il raggiungimento di un compromesso ma il sì della Serbia all'indipendenza del Kosovo. Lo ha detto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic commentando la decisione del governo di Pristina di non procedere con l'approvazione della legge sulla creazione della Comunita' delle municipalita' serbe in Kosovo, che per Belgrado e' il punto centrale degli accordi di Bruxelles del 2013. "Loro mentono in continuazione, e non vogliono alcun compromesso. Temo che la loro intenzione sia quella di sottoporci un documento nel quale si chiede alla Serbia di riconoscere il Kosovo", ha detto Dacic alla tv pubblica serba Rts. Pristina e la comunita' internazionale, ha osservato, devono dire chiaramente se valgono ancora gli accordi firmati a Bruxelles nell'aprile 2013. "Quegli accordi - ha osservato Dacic - li ho firmati io, e non lo avrei fatto se non ci fosse stato il punto sulla creazione della Comunita' delle municipalita' serbe in Kosovo. Cosa questa per la quale la Serbia ha fatto una serie di concessioni con l'integrazione delle istituzioni serbe in quelle kosovare". E' ingenuo e del tutto sbagliato credere che la Serbia possa riconoscere l'indipendenza del Kosovo per dar prova di spirito costruttivo. "La Serbia non riconoscera' mai l'indipendenza del Kosovo per entrare nell'Unione europea, e se non ci sara' un compromesso continuera' a lottare. Ma questo non e' positivo per la stabilita' della regione", ha detto il ministro degli esteri sottolineando che "non ci puo' essere stabilita' nei Balcani senza un compromesso con la Serbia". Ieri lo stesso Dacic aveva detto che la decisione di Pristina di non dare attuazione alla Comunita' delle municipalita' serbe potrebbe portare alla fine del dialogo con Belgrado. (ANSAmed).

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