Quello di ieri era il quarto tentativo di voto da parte del parlamento, che finora non era riuscito a garantire il quorum necessario. A più riprese si era profilato in giornata l'ennesimo rinvio della seduta parlamentare, ma la dirigenza - presidente, premier e capo del parlamento - si e' mostrata unita e fortemente determinata a votare comunque entro oggi su un provvedimento ritenuto cruciale per porre fine all'isolamento del Kosovo, i cui cittadini sono gli unici nei Balcani ad aver bisogno ancora del visto per recarsi nei Paesi della Ue.
I voti a favore della ratifica dell'accordo sono stati ottanta, tanti quanti richiesti dal quorum dei due terzi (sul totale di 120 deputati), i contrari 11, nessuno dei 91 parlamentari si e' astenuto.
L'accordo, concluso nell'agosto 2015 a Vienna, e' stato gia' ratificato da tempo dal Montenegro ma era bloccato da quasi tre anni a Pristina per la strenua battaglia dell'opposizione nazionalista, secondo cui con tale intesa il Kosovo perde parte del suo territorio. Anche ieri, come gia' fatto ripetutamente nei mesi scorsi, i deputati del movimento radicale 'Autodeterminazione', hanno cercato in tutti i modi di ostacolare i lavori in aula sprigionando gas lacrimogeni per ben quattro volte, al momento del voto.
Sette rappresentanti di tale formazione - che ha definito il voto un 'atto di tradimento' - sono stati arrestati, altri sei sono stati espulsi dall'aula per comportamento inadeguato e scorretto. I deputati della minoranza serba (Srpska lista) hanno boicottato il voto sostenendo di non aver alcun interesse per tale problema.
Oltre al presidente Hashim Thaci, al premier Ramush Haradinaj e al capo del parlamento Kadri Veselj, a condannare l'ostruzionismo a oltranza dei nazionalisti era stato nel pomeriggio anche il commissario Ue all'allargamento Johannes Hahn.
Dopo il voto favorevole, giunto dopo tre anni dalla firma dell'accordo con Podgorica, Thaci e Haradinaj - entrambi ex leader dell'Uck, la guerriglia indipendentista albanese che combatte' contro i serbi nel conflitto armato di fine anni novanta - insieme alla soddisfazione hanno espresso l'auspicio che ora l'Unione europea mantenga la promessa e abolisca al piu' presto il regime dei visti per i cittadini del Kosovo.
(ANSAmed).