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Kosovo: Vucic, sì a compromesso ma no a lingua ultimatum

Grazie Cipro per no a indipendenza. Presidente Anastasiades

10 maggio, 14:21

(ANSAmed) - BELGRADO, 10 MAG - La Serbia e' pronta al compromesso per trovare una soluzione al problema del Kosovo, ma non accetta che si parli con la lingua degli ultimatum, delle minacce e dei ricatti, imponendo a Belgrado di accettare tutto quello che e' di esclusivo interesse della parte albanese. Lo ha detto oggi il presidente serbo Aleksandar Vucic. Parlando in una conferenza stampa al termine di un colloquio con il collega cipriota Nikos Anastasiades, Vucic ha ringraziato la dirigenza di Nicosia per il rispetto della sovranita' e integrita' territoriale della Serbia, e per il sostegno alla sua integrazione europea. Cipro e' uno dei cinque Paesi della Ue che non riconoscono l'indipendenza del Kosovo, insieme a Spagna, Grecia, Romania e Slovacchia. "Potete contare sul nostro forte appoggio all'integrita' territoriale della Serbia. Cipro non riconosce l'indipendenza del Kosovo, e fino a quando restera' in vigore la risoluzione 1244 dell'Onu tale indipendenza sara' considerata illegale", ha detto Anastasiades . Nel colloquio si e' parlato inoltre della situazione generale nella regione in vista del vertice Ue-Balcani occidentali del 17 maggio a Sofia, e delle prospettive di rafforzamento della collaborazione economica bilaterale tra Serbia e Cipro. Il presidente cipriota, che ieri aveva visto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic, ha in programma in giornata un incontro anche con la premier Ana Brnabic. (ANSAmed).

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