Parlando ai giornalisti oggi a Belgrado al termine di un colloquio con Guenther Krichbaum, capo della Commissione affari europei al Bundestag, Vucic ha osservato che, se non si riuscirà a trovare una soluzione alla questione del Kosovo, si rischia in Serbia il ritorno a una situazione politica ed economica instabile e pericolosa.
Il presidente serbo ha fatto riferimento a una riunione che, secondo i media locali, si sarebbe tenuta ieri a Washington fra i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia - il cosiddetto gruppo 'Quint' delle maggiori potenze occidentali -, nel quale si sarebbe discusso dell'ultima fase del dialogo fra Belgrado e Pristina, e dei principi cardini sui quali dovrà basarsi l'accordo finale sulla normalizzazione delle relazioni fra le due parti.
Per Vucic, tutti i cinque Paesi in questione hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo e sostengono per questo la causa di Pristina. "Ciò dimostra in quale difficile situazione noi (serbi) ci troviamo. Noi non vogliamo che si torni a situazioni di scontri e violenze. Noi vogliamo una soluzione di compromesso. Per questo facciamo appello ai partner stranieri a prendere in considerazione anche i nostri interessi, cosa questa alla quale abbiamo pieno diritto", ha detto Vucic.
Krichbaum da parte sua, sottolineando l'impegno della Germania a contribuire per una soluzione del problema del Kosovo. Il deputato ha ribadito che la Ue non può accettare l'adesione di nuovi membri che non abbiano risolto i propri problemi bilaterali. "Cipro è un esempio, e non vogliamo una nuova Cipro nell'Unione. I conflitti vanno risolti prima di entrare nella Ue. Per questo chiedo a tutte le parti di essere pronti al compromesso", ha detto il deputato tedesco, che a Belgrado ha incontrato anche la premier serba, Ana Brnabic, e il ministro per l'integrazione europea, Jadranka Joksimovic. (ANSAmed).