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Kosovo: dazi e crisi nord, da oggi riaperti i negozi

Resta scontro Belgrado-Pristina su 'catastrofe umanitaria'

03 luglio, 12:12

BELGRADO - Dopo due giorni di chiusura in segno di protesta, i negozi hanno riaperto oggi nel nord del Kosovo a maggioranza serba, dove i responsabili locali - appoggiati da Belgrado - denunciano una crescente penuria di generi di prima necessità e di medicinali a causa dell'aumento del 100% dei dazi doganali imposto lo scorso novembre dalle autorità di Pristina sull'import da Serbia e Bosnia-Erzegovina.
Una situazione di emergenza che ha indotto le autorità serbe a parlare di minaccia di una autentica 'catastrofe umanitaria' nel nord del Kosovo. Cosa questa seccamente respinta da Pristina, secondo cui si tratterebbe di una messinscena da parte di Belgrado per destabilizzare la situazione e mettere in cattiva luce la dirigenza kosovara.
Pristina degli ultimi giorni ha inviato nel nord camion con generi alimentari per alleviare le difficoltà negli acquisti.
Nei due giorni di chiusura dei negozi hanno incrociato le braccia anche i gestori di ristoranti, di bar, i tassisti ed i benzinai. I rappresentanti delle organizzazioni commerciali e imprenditoriali nel nord, annunciando la riapertura dei negozi, hanno detto di auspicare rinnovate pressioni su Pristina e sulla comunità internazionale affinchè vengano aboliti i dazi anti-serbi. In caso contrario riprenderanno le proteste.

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