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Mo: Monti, Italia per due Stati entro i confini del '67

Noi ancorati a Ue. Vede Abu Mazen e Netanyahu

09 aprile, 09:34

(dell'inviata Marina Perna) (ANSA) - GERUSALEMME, 9 APR - Due Stati per due popoli, israeliani e palestinesi, che vivano in pace l'uno accanto all'altro entro i confini del 1967. E' questa la linea italiana sullo spinoso dossier mediorientale che il premier Mario Monti conferma nella domenica di Pasqua a tutti gli interlocutori incontrati in una delicatissima missione nella regione. A questa prospettiva non ci sono ''alternative'' e il ''negoziato'' e' l'unica via per ''raggiungere'' l'obiettivo, spiega il Professore in Israele e nei Territori Palestinesi di fronte ai due protagonisti del confronto: prima il presidente dell'Anp, Abu Mazen, poi il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu. La posizione di Roma e' ''inequivocabile'' e strettamente ''ancorata'' a quella dell'Ue, tiene a precisare Monti, forse anche per sgombrare il campo da ogni lettura di un'Italia troppo sbilanciata sulle pur comprensibile esigenze israeliane che sembrava emergere dalla precedente gestione della politica estera di Palazzo Chigi. E se da un lato il presidente del Consiglio non riconosce alcuna modifica della 'linee' del '67 (salvo intese tra le parti, musica per le orecchie palestinesi), dall'altra parte ribadisce a Israele l'eccellente amicizia - suffragata anche da futuri salti di qualita' con contratti importanti come quelli con Alenia-Aermacchi - e tutto il sostegno sul fronte del nucleare iraniano. Spiegando a Netanyahu di condividere la ''preoccupazione'' verso Teheran e sottolineando il pieno appoggio alle sanzioni Ue - petrolifere e finanziarie - nonostante le misure pesino sull'Italia. E' una missione con una forte vocazione di politica estera, quella che il Professare sta compiendo in Medio Oriente, fitta di dossier 'caldi'. Ma il Professore si prende anche qualche momento di sosta 'personale'. Come quando stamattina, di buon ora, accompagnato dalla moglie Elsa, si e' recato nella basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme per una messa 'privata', officiata dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Per una parentesi privata - ''un'emozione intensa'', ha commentato lasciando il luogo simbolo della cristianita' - ritagliata in una fitta agenda di incontri. A cominciare da quello con il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Liebreman, a Gerusalemme per poi 'passare' nei Territori da Abu Mazen e ritornare quindi nello Stato ebraico per incontrare il premier Netanyahu. Che per lui ha interrotto le vacanze, ricevendolo nella nota localita' turistica di Cesarea. Sul tappeto, tra i tanti temi a fare da protagonista ovviamente e' stato il processo di pace, da cui dipende ''la stabilita' dell'area'' e le prospettive di successo della Primavera Araba, spiega il Professore, che - dopo la cena di stasera con il presidente israeliano Shimon Peres - domani mattina volera' al Cairo per un'altra serie di colloqui importanti. Non senza pero', prima, aver inviato - anche a nome del presidente Giorgio Napolitano - Abu Mazen a Roma e aver stretto un rapporto anche 'personale' con Netanyahu. Che saluta annunciando per il 25 ottobre, in Israele, il prossimo vertice intergovernativo tra i due Paesi.(ANSA).

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