Lo ha detto il premier italiano Mario Monti, a Villa Madama nel corso del Vertice italo-turco con il suo omologo Erdogan. E a chi gli ha chiesto se l'Italia sia pronta ad appoggiare un intervento Nato in Siria, ''l'Ue ha avuto la capacità di mantenere una linea comune - ha risposto Monti - che trova nelle sanzioni un importante strumento di pressione. Ora anche il consiglio di sicurezza dell'Onu dopo molte esitazioni, ha cominciato a muoversi verso uno sforzo comune della comunità internazionale. Al momento non vediamo alternative realistiche''.
Da parte sua anche Erdogan ha escluso la possilita' di un intervento della Nato in base all'art. 5 del Trattato, perlomeno finche' non vi fosse ''un attacco alle nostre frontiere''.
Ma il premier turco si e' anche detto pessimista sul futuro della Siria. "Ho perso la speranza perché non riusciamo ad arrivare al risultato voluto. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu forse dovrebbe fare passi diversi". "Cosa possono fare - ha chiesto - 50 osservatori? Non possono visitare il paese e neanche una piccola parte della Siria. Ci vorrebbero 2.000-3.000 osservatori, con una ''missione di grande portata'' che possa ''controllare simultaneamente tutte le città''. Quanto al voto per le parlamentari di ieri in Siria, ''con il nostro sistema parlamentare democratico non possiamo credere - ha osservato Erdgoan - che ci siano state delle vere elezioni'' in Siria: ''sono elezioni pilotate'', svolte ''senza osservatori'' e ''questo non si può accettare''. (ANSAmed).