Il capo della diplomazia spagnola si è rivolto anche al segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo (UpM), il marocchino Fathallah Sijilmassi, chiedendo che l'UpM faccia "piu' di quanto fatto finora e piu' in fretta" nei paesi della sponda sud del Mediterraneo. Da parte sua, il ministro degli Esteri marocchino, Saad-Eddine El Othmani, ha sostenuto la necessita' di approfittare delle sinergie fra pubblico e privato, perche' la mediazione sia utile ed efficace. Tutti gli interventi hanno insistito sull'esigenza di coinvolgere attori locali, nazionali e internazionali nel processo di dialogo. In particolare le donne, il cui ruolo e' decisivo nella mediazione e risoluzione dei conflitti, come ha evidenziato nel suo intervento il premio Nobel per la pace 2011, la yemenita Tawakkul Karman. Nel salutare l'iniziativa ispano-marocchina, nata nell'ultima assemblea generale delle Nazioni Unite, la Karman ha esortato il Consiglio di Sicurezza dell'Onu a facilitare l'esilio dell'ex presidente yemenita Ali' Abdullah Sale', per garantire il successo della transizione politica nel suo paese. In una lettera inviata all'organo delle Nazioni Unite, l'attivista ha ricordato che "finché Sale' continuera' a restare a Sana' con migliaia di milioni di dollari, sperperati in decenni di abuso di potere, non ci potrà essere transizione".
"Sale' e' ancora il presidente del Congresso generale del Popolo, il partito governante", ha insistito il premio Nobel. Un ruolo "dal quale si sta vendicando, influenzando ancora la vita politica in Yemen'', ha aggiunto l'attivista, ricordando che l'accordo del Consiglio di Cooperazione del Golfo, accolto nelle risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza, "prevede l'uscita totale di Sale' e della sua famiglia dalla vita politica".(ANSAmed).