(ANSAmed) - BRUXELLES, 13 FEB - Turismo sostenibile e
formazione professionale: e' su questo binomio che regioni e
citta' che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, in
particolare quelle della sponda Sud, puntano per vincere le
sfide di uno sviluppo in grado di valorizzare le risorse locali
nel rispetto dell'ambiente. E proprio il turismo e la formazione
sono due priorita' chiave per l'Assemblea regionale e locale
euro-mediterranea (Arlem) che discutera' di questi temi durante
la prossima plenaria il 18 febbraio a Bruxelles, nella sede del
Comitato delle Regioni Ue. Un'occasione di dialogo politico e
cooperazione fra decine di sindaci e governatori di enti locali
delle tre sponde del bacino, in un periodo di grandi agitazioni
sociali e cambiamenti nei Paesi della primavera araba.
Le autorita' locali e regionali giocano un ruolo cruciale nel
settore turistico, che vede il Mediterraneo come meta numero uno
al mondo e un'industria che conta in media su circa l'11% del
Pil dell'area. Il problema comune e' l'impatto del turismo sulle
risorse naturali, in progressivo degrado. La sfida per tutti e'
quella di gestire in maniera sostenibile consumo di oro blu,
rifiuti, energia, degrado delle coste, sviluppo urbano, perdita
della biodiversita', trasporti. Basti pensare che attualmente un
turista in media consuma il triplo o il quadruplo dell'acqua
impiegata da un residente. Altra emergenza comune nell'area del
Mediterraneo e' quella delle disoccupazione, specie tra i
giovani. Nella sponda Sud gli under 30 sono oltre il 60% della
popolazione ed e' alla loro istruzione tecnica e formazione
professionale che l'Arlem vuole puntare, per riuscire a
rispondere alle richieste del mercato del lavoro, nazionale e
internazionale. L'obiettivo ambizioso e' quello di adeguare
politiche e sistemi di formazione, con una cooperazione non solo
fra Nord e Sud ma anche fra gli stessi Paesi della sponda Sud e
fra le diverse regioni dell'area euro-mediterranea. Queste le
sfide per l'Arlem, che sta diventando il braccio operativo
regionale dell'Unione per il Mediterraneo, anche attraverso la
promozione di un migliore accesso ai finanziamenti per la
cooperazione fra le autorita' locali delle tre sponde. (ANSAmed)