"Considero positivo il modo in cui abbiamo lavorato", ha detto il viceministro degli Esteri, spiegando che gli aiuti umanitari italiani sono indirizzati dentro e fuori la Siria, e in particolare alle emergenze umanitarie in Libano, Giordania e nel Kurdistan iracheno, Paesi e regioni con cui l'Italia - ha detto - ha rafforzato enormemente i suoi rapporti.
Pistelli ha sottolineato come non si tratti solo di generosità, ma anche di un lavoro per prevenire le cause del crescente flusso di immigrati verso l'Italia e l'Europa, 2/3 dei quali, nel 2013, sono risultati provenire da aree di conflitto. Gli aiuti umanitari devono giungere alle persone bisognose - di qui l'importanza di una conferenza sui corridoi umanitari come quella che si terrà a Roma il 3 febbraio - e che ci arrivino secondo criteri di assoluta imparzialità. (ANSAmed).