Ognuno dei questi paesi ha avviato un percorso energetico "pulito" indipendente e differenziato rispetto agli altri: l'Arabia Saudita, che per il 2032 ha un programma di spesa di 109 miliardi di dollari in progetti per le energie innovabili, punta sul fotovoltaico e sui pannelli ad alta concentrazione solare.
Il Kuwait e' impegnato in un parco energetico multi-tecnologico, il Qatar guarda ai polisiliconi per alimentare i sistemi di condizionamento degli stadio durante la Coppa del mondo di Calcio, mentre l'Oman sfrutta il solare per tecnologie impiegate nell'estrazione del petrolio.
Gli Emirati Arabi, gia' pionieri del settore con l'ambizioso progetto di Masdar City, la cittadina eco-sostenibile ad emissioni zero, hanno preventivato investimenti oltre 100 miliardi di dollari in vari progetti per le energie alternative entro il 2020: nuovi impianti fotovoltaici ad Abu Dhabi e Dubai ed il piu' grande impianto di desalinizzazione del mondo alimentato a solare, a Ras al Khaimah.
Diverse, oltre alle tecnologie sperimentate, le esposizioni solari dei Paesi Ccg: il regno saudita e' quattro volte piu' grande, e quindi esposto, delle altre cinque "sorelle" sommate. La Solar Gcc Alliance intende quindi promuovere le industrie dei singoli paesi e fornire allo stesso tempo un'infrastruttura per lo scambio e collaborazione regionale.
Il potenziale per il settore delle rinnovabile nel Ccg e' "enorme": tuttavia, l'Ifc, il braccio per gli investimenti della Banca Mondiale, che finanzia a livello governativo alcuni progetti regionali, sottolinea l'urgenza di politiche e normative energetiche piu' efficienti, trasparenti e in grado di attirare ulteriori investimenti. (ANSAmed).